Stefano Deliperi
9 agosto 2004
Stop al cemento sulle coste sarde Bisogna attendere i PTP
Sarebbe necessario rivedere, in sede di autotutela, diversi procedimenti di valutazione di impatto ambientaledi progetti turistico-edilizi lungo le coste sarde

Il Comitato sardo per il paesaggio ha richiesto alla nuova Giunta regionale presieduta da Renato Soru di rivedere tutte le autorizzazioni già rilasciate per impianti eolici dentro aree protette e dentro i proposti siti di importanza comunitaria. Dopo la "moratoria" temporanea decisa nei giorni scorsi dalla Giunta Soru sarebbe un ulteriore passo in avanti verso una seria considerazione di tutte le reali implicazioni ambientali ed economiche dell´arrembante "industria del vento". Però, per tutelare davvero la nostra risorsa naturale ed ambientale, per conservare davvero la nostra primaria attrattiva turistica, sarebbe necessario fare anche ben altro. Sarebbe necessario rivedere, in sede di autotutela, diversi procedimenti di valutazione di impatto ambientale o di "verifica preventiva" che hanno stabilito la compatibilità (con prescrizioni più o meno valide) di progetti turistico-edilizi lungo le coste sarde. Alcuni di essi su tutti: il progetto della Lega delle Cooperative (80 mila metri cubi) sulla piccola baia di Piscinnì, sul litorale di Domus de Maria (CA), il progetto della soc. Cala Giunco (oltre 81 mila metri cubi) nell´omonima cala di Villasimius (CA), il progetto Sitas (quasi 190 mila metri cubi) sulla costa di Teulada (CA), fra Capo Spartivento e Malfatano, il progetto Is Arenas (oltre 230 mila metri cubi) sulle omonime dune boscate a Narbolìa (OR), il progetto della soc. Lido dei Coralli (oltre 95 mila metri cubi) sulla costa di Monti Russu, ad Aglientu (SS), il mega-progetto coordinato da Impregilo (circa 300 mila metri cubi) sulle coste di Bosa (NU). Adottare subito in via amministrativa disposizioni di inedificabilità temporanea finalizzate al nuovo piano territoriale paesistico sarebbe la minima e fondamentale misura di tutela cautelare contro il "sacco" delle coste sarde e del paesaggio. E´ una grande aspettativa di civiltà che speriamo non vada delusa.
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