Luigi Coppola
12 agosto 2004
Cinquemila in delirio per il concerto di Claudio Baglioni
Sul palco del Festivalguer l´uomo della storia accanto

Almeno tre generazioni l´hanno conosciuto, cantato, immaginato, visto e acclamato. L´anfiteatro d´Alghero pullula di luci, cori, lacrime. "Accoccolati ad ascoltare….senza fiatare...", tutti in trepidante attesa. L´emozione si taglia a fette.Anche la folla che preme l’unico varco d’ingresso, impegnando la fitta cerniera di forze dell’ordine che garantiranno una tranquilla gestione di oltre cinquemila presenze all’interno dell’anfitetatro. Almeno mille rimarranno all’esterno ad ascoltare il loro beniamino. Esplode il boato come una liberazione, quando il mito della maglietta fine si staglia plastico, argenteo nella chioma, atletico e sicuro nel fisico che elude disinvoltamente la classe over cinquanta. Strada Facendo con camicia bianca, pantaloni e gilet nero, è il debutto acustico sul palco illuminato. Si compone la band di cinque elementi dal carisma internazionale che saranno importanti nella resa dello spettacolo. Cinque sono anche le figure stilizzate, raffiguranti in una scenografia semplice ma efficace, uomini dalle braccia aperte verso l’alto che reggono una sfera, alla destra di Claudio, che parte seduto al piano. Alla sua sinistra, si ripete una sesta figura più grande simile alle altre. Un mondo più unito a misura d’uomo che sintetizzi (i cinque continenti divisi, ciascuno con il loro mondo) una ricerca continua di pace e pienezza. “Cercando…”, titolo di questo sedicesimo tour di Baglioni, è l’azione che ispira la nuova idea dell’artista romano. Riallaccia una fase di ricerca introspettiva dei suoi ultimi album, ai canoni originari del suo repertorio leggero, imperniato sul ritorno all’amore.
Così la prima ora scorre sugli standard d’una scaletta dai brani meno battuti, preparando una seconda parte che crescerà, con l’incalzare della musica, il pathos del pubblico: un coro all’unisono.
“Per una stella che va, una che torna a farci compagnia…”, una struggente antifona che scioglie anche i più refrattari con Avrai, “…un telefono che significa già aspettare, …neve di montagna, pioggia di collina…”. Il violoncello di John Kibling è superbo in accompagnamento che diviene canto. Un ora buona di musica e “Adesso la pubblicità” svolta la marcia, imprimendo toni più forti allo spettacolo.
Non cita mai Alghero. Anche quando il suo “Grazie Moltissimo”, è più di un ringraziamento. Ricorda invece di stare in Sardegna (è piovono scrosci d’applausi), unica regione rimasta fuori dei tour precedenti. A lei dedica uno speciale spazio di serenate. Quella in Sol è una demo vocale nella quale da spazio ai suoi compagni d’avventura. Roberto Pagani alle tastiere, piano, fisarmonica, clarino e vibrafono. Pio Spiriti: tastiere, cori, chitarre, violino e fisarmonica. Il già citato Kibling al violoncello, basso elettrico ed acustico. Gavin Harrison per basso, percussioni e batteria. E l’amico ultraventennale dai tempi di “Assieme”, una chitarra che vibra su tutte le altre: Paolone Gianolio, principale sparring partner di Claudio per arrangiamenti e produzioni, che ha lavorato anche con Vasco Rossi, Morandi, Ramazzotti, Vanoni e Concato E’ mezzanotte, il nuovo giorno che nasce, fa…”andare lontano” avanti, indietro nei trentacinque anni di storie e passioni. “Si dice che per essere un grande uomo, basta essere un uomo normale per..cercare d’illuminare quelli che sono vicino e andare un pochino più….lontano….” Poster: un tango zigano, per fisarmonica e viola, introduce il meddley che stronca gli over trenta, stretti fra cuori luminosi. “Piccolo grande amore”, “Amore bello”, “E tu”, ”Passerotto”, “Tu come stai”. E’ il delirio voluto, che richiama sul palco i musicisti per un´altra mezz’ora di bis. Tutti in piedi per “Noi no”, “Mille giorni di te e di me”, “Voglio andar via”, “Qui” Quasi tre ore di musica ininterrotta, una voce calda mai lesa da sbavature, una tenuta atletica invidiabile, un mestiere consumato che cede in ogni caso all’emozione del congedo per un mito che continua…”dalla parte del cuore nel migliore dei modi, buon viaggio alla vita….”
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