«Il mercato così è inadeguato», precisano i pescatori che puntualizzano: «Il tutto è stato finanziato con i fondi del Por Sardegna, dal comune di Alghero non è arrivato nemmeno un centesimo»
ALGHERO - Il porto di Alghero vede ultimata un'imponente struttura che sarà destinata alla vendita del primo pescato, ma tra il Consorzio del Nord Sardegna, l'associazione a cui fanno capo quasi tutti i pescatori algheresi, e l'amministrazione comunale, iniziano a incrinarsi i rapporti. Netta la contrapposizione: Gli
assessori ai Lavori Pubblici Spano e al Commercio Langella parlano di struttura ultimata e pronta alla concessione, il
presidente dei pescatori Delrio quantifica in circa 300 mila euro le carenze per numerose attrezzature mancanti.
Delrio sottolinea come, già dal marzo scorso, l'associazione avesse chiesto un incontro con l'amministrazione per discutere della gestione del mercato (incontro avvenuto il 26 maggio) e precisa subito che l'Amministrazione per realizzare l'opera non ha sborsato un solo centesimo dalle proprie casse: «Il tutto è stato finanziato con i fondi del Por Sardegna» (Attrezzature dei porti da pesca, Trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca).
«Le aree interessate sono in concessione all'associazione pescatori dal 2001 per quel che riguarda la banchina con relativo specchio acqueo, e dal 2008 per la restante area del mercato», ricorda il presidente Delrio, che ci tiene a precisare come l'idea della realizzazione del mercato nel porto sia proprio dei pescatori. Nel 2001 lanciammo la proposta al sindaco Marco Tedde, dichiara il pescatore, che messo a conoscenza dell'opportunità e della disponibilità degli uffici regionali competenti, concorda con l'associazione pescatori di presentare un progetto per la realizzazione della struttura per la vendita del primo pescato e per la sistemazione delle banchine.
«L'opera così com'è non è funzionale al servizio che deve dare alla cittadinanza e alla marineria - attacca il rappresentante delle marinerie di Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Bosa e Portoscuso - abbiamo si le bilance, ma abbiamo anche le casse ed i pesci, quello che non ci possiamo permettere sono i banchi di esposizione, i lavelli e tutto quanto serve per il commercio». Tutto questo doveva essere previsto nel computo metrico e nel finanziamento, prosegue, cosa che non è avvenuta. «Altre grandi opere in città hanno avuto dall'Amministrazione comunale aiuti per l'avviamento», conclude Delrio, che si chiede come mai la categoria dei pescatori ne sia invece esclusa.
Nella foto Giovanni Delrio, presidente Consorzio Pescatori Nord Sardegna