L.P.
11 giugno 2009
Caso Grillo, parla Maria Grazia Caligaris
L´ex consigliere regionale e presidente dell´Associazione "Socialismo, Diritti e Riforme" interviene sulle dichiarazioni del comico genovese

CAGLIARI - «Non sorprende che Beppe Grillo usi espressioni volgari e offensive nei confronti delle istituzioni. Lascia interdetti invece il silenzio generale dei Senatori della Repubblica quasi a sottolineare l’assenso sui contenuti. La sola eccezione della vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali Maria Teresa Incostante non basta a cancellare il degrado di una società i cui rappresentanti non sono capaci di reagire perché consapevoli di essere misogini e antidemocratici».
Queste le parole di Maria Grazia Caligaris, ex consigliere regionale socialista e presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che sottolinea come l’antipolitica sia alimentata costantemente da iniziative parlamentari come quella che limita le intercettazioni telefoniche e condiziona pesantemente il diritto di cronaca.
«Tutto ciò – ha aggiunto – è purtroppo la conseguenza di un sistema che si rafforza negando la democrazia e favorisce da un lato un frainteso diritto di partecipazione alla cosa pubblica utilizzando il malcontento e il disagio anche in modo irresponsabile, dall’altro della perdita di consapevolezza del ruolo delle istituzioni che compete a ogni singolo rappresentante del popolo in Parlamento. Le senatrici hanno fatto bene a querelare Beppe Grillo, ma forse dovrebbero anche querelare i colleghi del Parlamento che non sono stati in grado di difendere la dignità dell’istituzione in cui si trovano», prosegue la Caligaris.
«E’ bene tenersi lontani dalle generalizzazioni – ha concluso l’esponente socialista – ma questi esempi continui di degrado generano amarezza e confermano il progressivo vergognoso livello della politica italiana che sempre più spesso accetta e giustifica provvedimenti limitativi delle libertà».
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