Red
13 agosto 2009
Time in Jazz, magico giovedì
Doppio appuntamento con Time in Jazz domani a Tempio Pausania: in mattinata piano solo di Jan Lundgren alle Fonti di Rinaggiu e nel pomeriggio all´Agnata l´omaggio di Morgan a Fabrizio de Andrè. In serata a Berchidda "Animamatamente" e "Mare Nostrum". Dj set con Bertallot

BERCHIDDA - Giro di boa per il ventiduesimo Time in Jazz, in pieno svolgimento (fino a domenica) a Berchidda e in altri centri del nord Sardegna. Oggi (giovedì 13) l'epicentro del festival si sposta per mezza giornata a Tempio Pausania dove, in mattinata, è in programma un doppio appuntamento alle Fonti di Rinaggiu, luogo appropriato per questa edizione di Time in Jazz che ha come tema l'acqua. Si comincia alle 11 con una conferenza del biologo Antonio Torre presentata da Symbola (la fondazione per le qualità italiane, partner del festival) e dedicata al Mediterraneo: un viaggio ideale tra culture millenarie che nel tempo hanno plasmato questo mare straordinario facendone uno dei luoghi di massima biodiversità del mondo.
Dal Mediterraneo alla Scandinavia di Jan Lundgren, dalle parole alla musica del pianista svedese atteso in concerto alle 11.30. Applauditissimo martedì nella Basilica di Sant'Antioco di Bisarcio (nella campagna di Ozieri) con il contrabbassista Lars Daniellsson e il coro Santa Maria degli Angeli nel progetto “Magnum Mysterium”, Lundgren si presenta stavolta in compagnia del suo solo strumento. E sarà un' occasione per approfondire la conoscenza di questo musicista, classe 1966, capace di integrare influenze diverse - jazz, musica classica contemporanea, folk nordico - con grande tecnica e musicalità, per dipingere i suoi personalissimi paesaggi sonori.
Si resta nella zona di Tempio, nel pomeriggio, alle 18, per uno degli appuntamenti più attesi del festival: il concerto con cui Time in Jazz, in collaborazione con la Fondazione Fabrizio De André, rende omaggio (per il quinto anno consecutivo) all'indimenticabile "Faber" proprio all'Agnata, nei giardini dello stazzo che il cantautore genovese scelse come uno dei suoi luoghi di ritiro preferiti (oggi è un'apprezzatissima azienda rurale destinata al turismo di qualità). Dopo Danilo Rea, Maria Pia De Vito con Rita Marcotulli, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa e Paolo Fresu con Lella Costa, protagonisti negli anni passati, stavolta tiene banco Marco Castoldi, in arte Morgan.
Smessi i panni del maestro/giurato di X Factor in tv, l'artista milanese è attualmente impegnato a presentare in concerto con la band Le Sagome il suo ultimo lavoro discografico, “Italian songbook vol.1” (uscito lo scorso aprile su etichetta Sony Music): un omaggio alla musica leggera italiana degli anni Cinquanta e Sessanta, reinterpretata secondo la sua eclettica personalità. Già artefice (quattro anni fa) di un remake integrale di uno degli album più noti di Fabrizio De André, “Non al denaro, non all'amore né al cielo”, domani Morgan si presenta invece all'Agnata en solitaire, voce e pianoforte, per una performance dai toni minimali e intimisti.
In serata Time in Jazz ritorna a Berchidda per il consueto, doppio concerto sul palco "centrale" del festival, in piazza del Popolo. L'apertura - ore 21.30 - è nel segno di “AnimaAmataMente”, un progetto ideato dall’attore-danzatore-coreografo Giorgio Rossi, con musiche originali eseguite in scena dal chitarrista Roberto Cecchetto e da due componenti del gruppo Aires Tango, il pianista Alessandro Gwiss e il percussionista Michele Rabbia, che accompagneranno i movimenti dello stesso Rossi e degli altri danzatori: Elisabetta di Terlizzi, Paolo Fossa e Vincenzo Carta.
Una coproduzione originale di Time in Jazz, Ente Musicale di Nuoro e Compagnia Giorgio Rossi in cui danza e musica, due arti diverse ma da sempre affini, s’incontrano dal vivo nel segno dell’istintività e dell’improvvisazione. Tra i fondatori della compagnia Sosta Palmizi, con all’attivo prestigiose collaborazioni in Italia e in ambito internazionale, Giorgio Rossi è stato anche lo scorso anno tra i protagonisti di Time in Jazz con "Cielo", il “concerto danzato” che lo ha visto accanto alla cantante Paola Turci.
Intorno alle 23, riflettori puntati in piazza del Popolo su “Mare Nostrum”, progetto pubblicato lo scorso anno per l’etichetta ACT, che vede in scena un trio di grandi della scena jazzistica europea: Paolo Fresu (tromba e flicorno), Jan Lundgren (reduce dal piano solo a Tempio Pausania in mattinata) e il francese Richard Galliano, autentica icona della fisarmonica applicata al jazz. Spaziando attraverso un'ampia gamma di espressioni musicali, "Mare Nostrum" fotografa bene la felice riuscita di questa collaborazione (per certi versi insolita) fra tre musicisti dalle personalità e dai percorsi artistici differenti, che approda a un’espressione musicale coinvolgente, capace di emozionare e catturare lo spettatore.
Dopo il concerto, nuovo appuntamento col jazz club al Museo del Vino: a menare le danze, il dj-set di Alessio Bertallot, personaggio poliedrico (musicista, Dj, conduttore radiofonico e televisivo, giornalista, cantante) particolarmente noto come conduttore del programma "B Side" a Radio DeeJay, un punto di riferimento della musica elettronica e della club culture in Italia.
Non solo musica, a Time in Jazz: come ogni giorno, anche domani prosegue l’incontro con le arti visive attraverso le mostre e gli eventi espositivi del P.A.V., allestiti a Berchidda in luoghi e spazi recuperati, come l’Ex-Caseificio e la vecchia Casara, aperti gratuitamente al pubblico dalle 11 alle 13 e dalle 17 a mezzanotte.
Al Nuovo Cinema Comunale (a partire dalle 16) continuano invece le proiezioni della rassegna di documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu. In programma due cortometraggi dedicati al tema centrale del festival, l’Acqua: il primo, "Ritratto di Altinè nella stagione secca", di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, è Prodotto da COSPE (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti, quest’anno partner di Time in Jazz), associazione umanitaria impegnata da anni sul fronte dei diritti umani e dello sviluppo, attiva in particolare sulla “componente acqua” e sul suo uso etico e sostenibile. Il film (di 25 minuti) ritrae la vita quotidiana di una donna Peul in un villaggio del deserto del Sahel durante la stagione secca.
"La Carovana dell’Acqua" racconta invece il lungo viaggio di un’iniziativa che ha messo insieme rappresentanti politici, di movimenti sociali e di Ong italiane e latino americane e che nel novembre del 2008 hanno percorso le strade del Centro America per conoscere meglio la situazione di Nicaragua, Honduras, Guatemala e El Salvador; e per portare un sostegno alle comunità locali nella lotta al concetto di acqua come merce. Una Produzione Officina Latina, in coproduzione con CeVI, La carovana dell’acqua in America centrale e W.A.T.E.R.
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