S.A.
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Francesco Piu chiude il BlueSunset Festival
La grande stagione del Blue al tramonto di Porto Ferro si chiude con uno dei grandi amici del festival, artista straordinario e anima ispiratrice di un evento che sta per compiere 10 anni

SASSARI - La 9^ edizione del BlueSunset festival si appresta a scrivere l’ultima pagina dell’edizione 2025 (con uno “special” in programma a settembre). Una chiusura in grande stile, affidata ad uno dei più cari e affezionati amici del festival e del Baretto di Porto Ferro, artista tra più amati ed apprezzati dell’Italia intera e dell’Isola che ha estimatori anche oltre confine e suona con l’energia e l’intensità dei grandi bluesman: Francesco Piu band (con lui sul palco Jim Solinas hammond e clavinet, Gavino Riva basso e Antonio Argiolas batteria).
Una miscela esplosiva di blues, funky, soul e rock in chiave elettroacustica: questa è la cifra stilistica di Francesco Piu, chitarrista e cantante sardo classe 1981, tra i nomi più rappresentativi del blues italiano degli ultimi vent’anni. Con uno stile unico che fonde la tradizione afroamericana con le sonorità mediterranee e africane, Francesco porta in scena un concerto carico di energia, groove e profondità emotiva. Appuntamento da rosso sul calendario quindi, non l’ultimo della stagione del Baretto ma quello finale di un BlueSunset che in questi mesi d’estate e tramonti ha portato sul palco alcune delle più luminose perle del blues locale, italiano e internazionale. Ci si vede sulla baia alle ore 21 di venerdì 05 settembre con di fronte la bellezza selvaggia di una delle baie più belle di Sardegna e del Mediterraneo, circondati da entusiasmo, mare, rocce e il verde di una natura incontaminata che rende la performance ancora più densa, ricca, indimenticabile.
Danilo Cappai, direttore artistico del festival e anima del Baretto: «Siamo arrivati al termine di questo viaggio che ancora una volta e per la nona volta consecutiva ci ha condotto alla scoperta del blues e delle sue contaminazioni - spiega Danilo Cappai, cuore pulsante del Baretto e anima del festival - -. Ricordo ogni anno e con grande piacere, che proprio Francesco Piu ormai 8 anni fa, in un patto tra sognatori impenitenti, accettò di giocare una scommessa che oggi continuiamo a vincere. Sono in realtà 12 anni che questo rito si ripete. Ed è per questo che proprio con lui chiuderemo ancora una volta il nostro festival, pronti a godere del suo carisma, della sua arte, delle good vibes che riesce a trasmettere al nostro pubblico. Un lieto finale che continuiamo a dedicare, come l’intera edizione, al nostro amato Sam».
Nel corso della sua carriera Francesco Piu ha calcato alcuni tra i palchi più prestigiosi del blues mondiale — dal Cognac Blues Passions in Francia all’International Blues Challenge di Memphis — e ha aperto i concerti di leggende come John Mayall, Johnny Winter, Joe Bonamassa, Larry Carlton, Fantastic Negrito. Ha condiviso il palco con artisti del calibro di Eric Bibb, Tommy Emmanuel, Roy Rogers e Jack Johnson. Ha pubblicato otto album, tra cui: Blues Journey (2007), suo debutto da one-man band; Ma-Moo Tones (2012), prodotto da Eric Bibb, che lo lancia sulla scena europea; Peace & Groove (2016), un concept album con sonorità soul; Crossing (2019), tributo a Robert Johnson contaminato da influenze world e elettroniche; From the Living Room (2024), il suo ultimo lavoro, un omaggio unplugged ai suoi vent’anni di carriera. Ha ricevuto il Premio Maria Carta, due volte il Premio Mario Cervo e il Premio Gianni Mangione Blues Award. Nel 2015 si è esibito al Parlamento Europeo in occasione della conferenza per l’European Blues Challenge. Ha rappresentato l’Italia in tour negli USA, Canada e in tutta Europa.
Nella foto: Francesco Piu
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