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S.A.
28 agosto 2009
Negli abissi sardi il relitto più ricercato della storia
Tra l´estremita´ settentrionale dell´Asinara e le Bocche di Bonifacio, al largo di Castelsardo potrebbe nascondersi la corrazzata gioiello della Regia Marina affondata dalle bombe tedesche il 9 settembre 1943

CAGLIARI - Il relitto piu' ricercato nella storia del Mediterraneo potrebbe trovarsi nei fondali delle acque tra Corsica e Sardegna. Il mistero della corazzata Roma, affondata dalle bombe tedesche il 9 settembre 1943, attende di essere finalmente svelato e la ricerca del gioiello della Regia Marina, partira' entro la fine di settembre.
I sensori dei ricercatori hanno infatti individuato un 'segnale anomalo' in quel tratto di mare. Un punto pero' da verificare, visto che il materiale che riposa al fondo del blu non sarebbe tipico di un fondale marino. Solo le operazioni di ricognizione permetteranno di accertare se quel segnale carpito dagli abissi, nasconda davvero la nave 'Roma', ingoiata dalle acque il giorno dopo l'armistizio con 1.393 uomini dell'equipaggio.
Responsabile dell'operazione scientifica che si svolgera' nelle acque tra l'estremita' settentrionale dell'Asinara e le Bocche di Bonifacio, al largo di Castelsardo, e' Francesco Scavelli, un giovane di Catanzaro, appassionato studioso e documentarista, che con la sua societa', la Blueimage, ha gia' localizzato diversi relitti di navi affondate durante la guerra nel mare della Calabria. Scavelli sarà coordinato da l'oceanografo francese Henri Germani Delauze, per molti anni direttore scientifico di Jacques Costeau. Non c'e' al momento una cordata di finanziatori dell'operazione scientifica, ma Scavelli sarebbe in contatto con le istituzioni per il patrocinio dell'iniziativa. Tra gli interessati, Paul Allen, socio fondatore della Microsoft, incuriosito dall'operazione 'Roma' e appassionato di documentari.
Quello che e' invece certo e' che le apparecchiature che saranno utilizzate nella ricerca dello sfortunato 'Titanic' della nostra storia marinara, sono all'avanguardia. L'attrezzatura, infatti, e' della Comex, mentre 'a bordo' dell'iniziativa oltre a Scavelli e Delauze dovrebbe salire nelle prossime settimane un'equipe di ricercatori e studiosi, tra cui alcuni storici.
A confermare il rinnovato interesse per la corazzata Roma, lunga 238 metri, e la nuova spedizione per ritrovarne il relitto, e' anche Jean-Claude Cayol, consulente scientifico della francese Comex. «In tutti e cinque i continenti e' l'ultima grande nave da guerra che non e' ancora stata ritrovata», ha detto Cayol in un'intervista al quotidiano della Corsica 'Corse Matin', che titola "Spedizione franco-italiana per ritrovare la corazzata Roma" e ricorda nei dettagli la tragedia dell'affondamento al largo dell'Asinara dell'unita' comandata dall'ammiraglio Carlo Bergamini.
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