S.A.
15 ottobre 2009
Tubercolosi bovina, esperti a confronto
L’incontro ha permesso di evidenziare il lavoro svolto dai veterinari dell’Asl sul fronte della tubercolosi bovina che, dal 2007, sta interessando i territori del Goceano e del Monte Acuto

SASSARI – Sono oltre trecento le pratiche di indennizzo istruite dal Servizio veterinario di Sanità animale dell’Asl, necessarie per ripagare le 75 aziende del Goceano colpite dall’epidemia di tubercolosi bovina che, tra il 2007 e il 2008, ha costretto all’abbattimento di 732 capi.
Questi alcuni dei dati emersi durante la conferenza stampa di questa mattina, che si è tenuta nella sala di rappresentanza dell'Azienda sanitaria locale di Sassari, alla presenza del commissario dell'Asl Paolo Manca, del direttore del Servizio Sanità animale del Dipartimento di prevenzione, Franco Sgarangella. L’incontro ha permesso di evidenziare il lavoro svolto dai veterinari dell’Asl sul fronte della tubercolosi bovina che, dal 2007, sta interessando i territori del Goceano e del Monte Acuto.
A sottolineare l’importante attività sino ad ora svolta è stato il commissario dell’Asl Paolo Manca, che ha anche ricordato l’impegno dei professionisti del Servizio di Sanità animale nel delicato compito di incontrare gli allevatori e stabilire con essi un rapporto di fiducia in questa fase delicata.
«In totale tra fondi ministeriali (194.327,27 euro) e fondi della Regione Sardegna (203.854,66 euro), per gli indennizzi sono stati erogati quasi 400mila euro, per una media di circa 545 euro a capo – ha spiegato Alberto Benech, veterinario del Servizio di Sanità animale che si è occupato di seguire le pratiche di indennizzo – Inoltre gli allevatori percepiranno un rimborso per mancato reddito da parte dell’Argea, l'Agenzia per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura della Regione Sardegna».
Si tratta di una patologia molto importante per gli animali, ma preoccupa anche perché, essendo una zoonosi, può interessare l’uomo attraverso il consumo di derrate alimentari contaminate. Tra il 2007 e il 2008 sono stati individuati numerosi focolai e si è dovuto procedere all’abbattimento di alcune centinaia di capi. Nel corso del 2008 sono stati diagnosticati 27 nuovi focolai. In totale nel biennio 2007-2008 sono stati abbattuti circa 700 capi.
«La situazione epidemiologica attuale – ha concluso Giuseppe Bitti, che ha tracciato un’analisi spazio-temporale della diffusione della malattia – evidenzia ancora 11 focolai attivi per i quali sono in corso le operazioni di risanamento, mentre sono 3 la nuove aziende sede di focolaio riscontrate nel corso del 2009, con 171 capi presenti e 10 capi positivi».
|