red
4 ottobre 2004
Un’operazione di salvataggio di un grifone a Poglina
L’importanza di questo salvataggio è straordinaria in quanto la specie in Sardegna è minacciata di estinzione e le due colonie presenti nell’isola sono in forte riduzione

Il giovane grifone inesperto nel volo ha probabilmente perso la termica (corrente ascensionale sfruttata dagli uccelli planatori) ed è caduto in mare domenica mattina davanti a Poglina. Una volta in acqua rischiava di morire assiderato o di annegare, ma è stato soccorso da due dipartisti che con la loro barca si trovavano in mare. La prontezza dell’intervento è stata fondamentale per il grifone che è stato issato a bordo ed al tempo stesso è stato dato l’allarme alla Capitaneria di Porto di Alghero. Dal porto è partita una motovedetta che, in breve tempo, ha raggiunto i dipartisti e trasportato il grifone al porto di Alghero dove è stato consegnato alle guardie del Corpo Forestale che hanno provveduto al trasferimento del giovane rapace al centro faunistico di Bonassai per le cure del caso.
Il giovane grifone salvato a Pogliana appartiene sicuramente alla colonia bosana. L’importanza di questo salvataggio è straordinaria in quanto la specie in Sardegna è minacciata di estinzione e le due colonie presenti nell’isola sono in forte riduzione. I dati sono chiari. Nel 1998 la colonia di Bosa si è dimezzata passando da circa 120 a 60 esemplari. La situazione è ancora più preoccupante nella colonia di Punta Cristallo nella quale si stimano 6-8 esemplari.
Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento sono stati portati avanti, prima dal WWF poi dalla LIPU insieme alla regione Sarda, progetti mirati alla salvaguardia delle specie con la creazione di speciali siti di alimentazione (carnai) e reintroduzione di esemplari provenienti dalla Spagna.
La responsabilità anche dell´attuale rarefazione di queste colonie superstiti è ancora una volta dell´uomo che non solo altera gli equilibri naturali, ma che in modo dissennato (oltre ché vietato dalla legge) effettua una lotta contro presunti animali selvatici nocivi con bocconi avvelenati. Questi bocconi avvelenati hanno causato il decesso di centinaia di volpi, con gravissime conseguenze sulla consistenza delle colonie di grifone nidificanti nel territorio di Bosa. Una tremenda catena di morte: i grifoni, vittime inconsapevoli, si cibavano dei carogne avvelenate. Oltre questi problemi è particolarmente delicato il periodo della riproduzione e dello svezzamento dei pulli. Ogni anno succede che i giovani grifoni ai primi voli, dopo essersi lanciati dai nidi realizzati su alti costoni, inesperti nel volo non riescono a trovare le correnti ascensionali per riprendere quota ed inesorabilmente finiscono in mare o su qualche scoglio. Sarebbero destinati a morte certa, se non venissero recuperati con tempestività. Si capisce che questi giovani grifoni sono preziosissimi per la sopravvivenza dell’intera colonia. In questa situazione critica, per la conservazione della stessa specie, riuscire a salvare un giovane grifone assume un significato di notevole portata.
Particolarmente significativa è la presenza del grifone, tra le specie del parco regionale di Porto Conte, infatti era il lontano 1974 quando il WWF nasceva ad Alghero proprio per condurre il “Progetto Grifone” che nei decenni ha visto l’impegno dei volontari del WWF e della LIPU e degli uomini del Corpo Forestale. Da quel lontano 1974 ebbe inizio quel lento lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per una gestione sostenibile degli ecosistemi naturali e che nel 1999 ha portato all’istituzione del Parco regionale di Porto Conte. Un parco creato istituzionalmente, ma nei fatti mai diventato concretamente operativo e che rischia di assistere inerme all’estinzione di una specie che è il suo stesso simbolo e rara peculiarità naturalistica. Per salvare dell’estinzione la colonia di grifone di Punta Cristallo è necessario procedere all’elaborazione di un progetto di reintroduzione, senza lasciar passare altro tempo.
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