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Red 11 novembre 2009
Porto Torres: 60mila euro per reti fantasma
L´Amministrazione comunale collabora con l´Ente Parco e l´Università di Sassari: Sessantamila euro per dare il via alla campagna contro le reti fantasma. La cooperativa turritana Polaris interverrà nelle acque del Golfo
Porto Torres: 60mila euro per reti fantasma

PORTO TORRES - Le reti fantasma sono uno dei problemi che maggiormente interessano le acque del Golfo dell'Asinara. Sono un pericolo per la navigazione ma ancora di più per il delicatissimo equilibrio dell'ecosistema dell'Area Marina Protetta. Si tratta di lembi o reti da pesca intere perse accidentalmente per colpa delle forti correnti sottomarine o abbandonate volontariamente in mare che continuano a svolgere la loro funzione di cattura.

Ciò determina un'inutile mortalità da pesca che riguarda le più disparate specie di pesci ma anche di tartarughe e crostacei che vengono catturate incidentalmente. Per fare fronte a questa situazione l'Amministrazione Comunale di Porto Torres, attraverso l'Area Ambiente ha, nei giorni scorsi, concluso l'iter di l'aggiudicazione dell'appalto per il recupero di questa tipologia di reti. L'importo totale dell'intervento è di sessantamila euro che sono stati “girati” dall'Ente Parco al Comune di Porto Torres come capofila e gestore delle operazioni.

Sarà la cooperativa di pescatori portotorresi Polaris a svolgere gli interventi necessari. Un grande segnale di sensibilità per l'Amministrazione, che ha voluto coinvolgere in prima persona gli operatori della piccola pesca che sono altamente formati sul campo e sensibili al progressivo depauperamento delle risorse ittiche del Golfo dell'Asinara. Sulla base di un calendario già predisposto sono previste 13 uscite a mare suddivise in due tranche, una da 8 uscite che serviranno per effettuare il monitoraggio e la mappatura e 5 di recupero delle reti.

Le attrezzature recuperate verranno restituite agli operatori della piccola pesca che avevano segnalato la perdita. Le operazioni verranno svolte in base alle metodologie d'intervento stilate dal dipartimento di botanica e ecologia Vegetale dell'Università di Sassari. La decisione di intervenire in tempi rapidi per porre fine alla quotidiana distruzione del patrimonio floro-faunistico marino e, limitare al massimo i pericoli per la navigazione per i diportisti, si è resa necessaria alla luce dei continui ritrovamenti in mare di queste reti.

L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni per quanto riguarda le attrezzature da pesca ha portato certamente riscontri positivi, sia per quanto riguarda l'affidabilità che per quanto riguarda la praticità d'uso, ma parallelamente l'utilizzo di materiali sintetici in luogo delle classiche fibre naturali, ha avuto come conseguenza la resistenza, e durata operativa pressoché infinita di questi mezzi. Al termine dell'intero intervento verrà organizzato un incontro pubblico al fine di illustrare i risultati raggiunti con l'attuazione del progetto.



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