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Antonio Sini
19 ottobre 2004
La Posidonia erige una barriera a tutela della nostra spiaggia
Attenzione a non commettere l’errore di toccare questa barriera naturale con mezzi meccanici , per la presenza di turisti che vorrebbero la spiaggia “pulita”, non è tempo

La mareggiata dei giorni scorsi che ha interessato Alghero e il suo litorale, ha lasciato traccia inconfondibile del suo passaggio, depositando sull’arenile un cospicuo banco di Posidonia oceanica. Non è mondezza, non è sporcizia, è il chiaro segnale della salubrità del nostro mare. Certo, per taluni non è bella da vedere, ma funge da barriera naturale, a difesa della costa, altrimenti erosa e deturpata in maniera irreversibile.
Durante una passeggiata lungo la spiaggia, esempio fronte villa Segni verso Fertilia, è possibile trovare foglie morte, rami, radici, e delle strane palle di fibra intrecciata che si formano per effetto delle onde sulla sabbia della battigia. È l´indizio che ci avvisa della presenza di una pianta speciale: la Posidonia oceanica. E´ una pianta endemica del Mediterraneo che si sviluppa praticamente lungo tutte le nostre coste. Molti pensano che sia un´alga, invece è una vera e propria pianta, una fanerogama che ha percorso il cammino inverso dell´evoluzione, tornando dalla terraferma all´acqua. A differenza delle alghe, la Posidonia ha radici vere e proprie, si riproduce attraverso la fecondazione di fiori e la maturazione di frutti e semi.
Le foglie, a forma di nastro, sono larghe circa un centimetro e lunghe 30-50 cm. e più a seconda della stagione. Alla fine d´Agosto-Settembre le foglie muoiono e le mareggiate autunnali le staccano e vengono accumulate dal moto ondoso lungo il litorale, andando a costituire banchi di detrito fogliare, spessi anche alcuni metri. E’ il segnale che quel tratto di spiaggia verrà “salvato” dal moto ondoso invernale che altrimenti lavorerebbe sulla costa portando via sabbia , purtroppo come da tempo osserviamo senza che alcun progetto prenda piede, per salvare il nostro litorale. Per ora ci pensa il mare, con la sua Posidonia piaggiata. Attenzione a non commettere l’errore di toccare questa barriera naturale con mezzi meccanici come qualcuno ha sollecitato, per la presenza di turisti che vorrebbero la spiaggia “pulita”, non è tempo! Ebbene c’è un tratto di spiaggia che va dai pressi di San Giovani sino al Camping La Mariposa, che viene pulita e resa fruibile per chi al mare vuol stare per godersi gli ultimi raggi di sole di una lunga stagione balneare. Peccato che la Posidonia non abbia fatto banco di detrito fogliare, nei pressi della rotatoria, fronte Palazzo dei congressi, in quel punto il mare è minaccioso a non più di un paio di metri dalla strada. Una “bava” decisa di libeccio romperà gli argini e sarà di nuovo emergenza per il transito dei veicoli. Sarebbe auspicabile un intervento mirato in regime d’urgenza, per evitare fra qualche settimana di vedere all’opera pale meccaniche, che tentano di arginare il mare nel punto più “debole” del nostro litorale.
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