Stefano Idili
3 novembre 2004
E’ suicidio
Un biglietto scritto dal giovane fuga ogni dubbio sulle cause della sua morte. Si tratta del terzo suicidio avvenuto in città nell’arco di pochi giorni

Si era recato, verso le tre del mattino, con la sua bicicletta nera nel palazzo chiamato “Grattacielo”. Qualcuno proprio a quell’ora aveva udito un forte tonfo provenire dalle scale, ma nessuno aveva pensato a una tragedia simile. Solo alle sette del mattino alcuni condomini, che uscivano per recarsi al lavoro, avevano notato il corpo del povero Paolo riverso in una pozza di sangue. Anche l’arrivo delle forze dell’ordine e del magistrato non avevano chiarito, ad un primo esame, le dinamiche della morte del diciottenne. Ma a chiarire tutti i dubbi è stato il ritrovamento di un biglietto lasciato ai suoi cari nel quale annunciava il suo triste gesto. Nessuno aveva immaginato che ciò potesse accadere, infatti aveva da poco ripreso a frequentare la scuola dopo un lungo periodo di pausa. La scomparsa di Paolo Crabuzza ha lasciato sconvolti parenti e amici che lo ricordano come un giovane sereno e sempre allegro. La tristezza di questa perdita ha sensibilmente colpito l’animo degli algheresi. Si tratta infatti del terzo suicidio avvenuto in città nell’arco di pochi giorni.
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