Interrogazione consiliare all´assessore Andrea Prato, all´indomani della "liberalizzazione" della pesca al riccio di mare durante la sagra algherese
ALGHERO - Continua a far discutere la sagra del Bogamarì di Alghero. Dopo il tira e molla tra pescatori e amministrazione e i malumori conseguenti (non ancora totalmente placati, anzi), ritorna d'attualità il regolamento che per la pesca dei prelibati echinodermi.
L'assessorato regionale gestito da Andrea Prato, quello all'agricoltura,
autorizza i pescatori residenti nel Comune catalano, alla raccolta di un numero massimo di mille ricci di mare al giorno, esclusivamente nelle giornate del 4-5, 11-12, 18-19 e 25-26 febbraio e del 4-5 marzo 2010. La decisione è assunta in considerazione della sua valenza storico-culturale, si legge nella delibera adottata.
Il gruppo regionale dei Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori (primo firmatario Carlo Sechi) però, interroga l'assessore all'Agricoltura e chiede se sia stato convocato il Comitato Tecnico Consultivo della pesca per discutere del Decreto n.345/Dec/A9 del 4/2/2010 relativo all’estensione del numero massimo di ricci prelevabili dai pescatori sportivi di Alghero.
I consiglieri regionali chiedono inoltre quali iniziative intende assumere la regione nei confronti dei pescatori professionali della piccola pesca che operano in Alghero, attualmente penalizzati nella pesca del riccio di mare in quanto possono pescare esclusivamente dall'imbarcazione con l'ausilio dello "specchio" o batiscopio, mediante asta tradizionale o con il coppo, al contrario delle migliaia di pescatori sportivi che possono pescare in apnea mille ricci al giorno, nelle giornate del 4-5, 11-12, 18-19, 25-26 febbraio e del 4-5 marzo 2010 (come recita la delibera).
Inoltre Sechi e compagni chiedono a Prato se non ritenga opportuno abrogare il decreto che "rischia di mettere in crisi il delicato equilibrio ecologico del riccio di mare", oltre a rendere "pressoché impossibile effettuare gli adeguati controlli igienico sanitari nelle zone di raccolta e che scaturirà un commercio e una vendita da parte di soggetti senza i necessari requisiti in contrasto con la legge nazionale in materia".