Sergio Ortu
6 novembre 2004
Ancora incerto il destino della fabbrica Con.Sar.Co.Ri.
La gente di Santa Maria la Palma, ma soprattutto gli imprenditori agricoli e le famiglie degli ex operai e impiegati dello stabilimento sono in attesa di sapere quale sarà il futuro di quell’area

C’è curiosità e attesa sulle sorti della fabbrica Con.Sar.Co.Ri., storico polo cerealicolo industriale ubicato all’ingresso della borgata di Santa Maria la Palma, recentemente rilevato dal Consorzio agrario di Cagliari. Dopo l’ennesima asta pubblica fallimentare in cui il prezzo era sceso a poco più di un miliardo e mezzo delle vecchie lire e l’acquisto a sorpresa del Consorzio del capo di sotto, la gente di Santa Maria la Palma, ma soprattutto gli imprenditori agricoli e le famiglie degli ex operai e impiegati dello stabilimento sono in attesa di sapere quale sarà il futuro di quell’area, fiore all’occhiello della borgata agraria della Nurra fino al metà degli anni ’90. Intanto si è venuto a sapere che parte dei macchinari ancora efficienti, insieme al materiale ancora presente nel punto vendita della fabbrica, hanno preso il via per destinazioni sconosciute. Non è dato di sapere al momento se siano state vendute o trasferite a Cagliari. Nel momento dell’acquisizione si era parlato di una ristrutturazione della fabbrica e una parziale riapertura dell’attività per l’inizio del 2005, ma a giudicare dalla totale assenza di lavori in corso o movimentazioni all’interno dello stabilimento è intuibile che qualche cosa sia cambiata. Nessuno sa niente in borgata, ma è tanta la curiosità di conoscere il destino del Con.Sar.Co.Ri., fabbrica gioiello tanto utile all’imprenditoria agricola perché vicino ai campi. Ritornerà in attività o sarà smantellata? La speranza è che non venga nuovamente abbandonata al degrado, dopo tutto l’area di pertinenza e all’ingresso della borgata vicino ad un incrocio trafficato da turisti diretti a Capo Caccia e alle numerose strutture ricettive agrituristiche e di bed & breakfast.
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