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S.A. 28 maggio 2025
«Uno sbaglio smantellare le oasi ecologiche»
Sulla situazione del servizio igiene nell´agro algherese Boette della Lega chiede di mantenere le oasi ecologiche e all´amministrazione comunale di fare un passo indietro
«Uno sbaglio smantellare le oasi ecologiche»

ALGHERO – «La scelta di dismettere le oasi ecologiche nelle zone dell’agro è profondamente sbagliata. Vivere in campagna non è come vivere in città, e pensare di imporre un porta a porta spinto come unica soluzione non può essere considerata una risposta praticabile nell’immediato». Così Sarah Boette, del coordinamento cittadino della Lega di Alghero, torna a denunciare le gravi criticità del servizio di raccolta rifiuti nelle borgate, dopo lo smantellamento improvviso del punto di conferimento delle borgate: «Il servizio attuale è discriminatorio: funziona solo in giorni e orari ristretti, penalizzando soprattutto anziani, lavoratori e utenti fragili. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: bidoni pieni per giorni, cattivi odori, animali randagi, con un impatto diretto sull’ambiente, sul decoro urbano e sulla salute pubblica».

Secondo la Lega algherese, il disagio si traduce in una vera e propria disparità di trattamento: «I cittadini delle borgate si sentono cittadini di serie B, se non addirittura di serie C. Emblematico il caso di Sa Segada, una borgata che sembra invisibile agli occhi dell’amministrazione, pur essendo abitata da cittadini di Alghero che pagano le tasse come tutti gli altri. Eppure restano completamente inascoltati, anzi, ignorati». Boette avanza quindi una proposta: «Le oasi ecologiche vanno mantenute, e per evitare che diventino discariche a cielo aperto, si potrebbe destinare una persona al controllo e al ricevimento dei rifiuti. Un presidio fisico sarebbe molto più efficace di qualsiasi controllo da remoto: garantirebbe conferimenti corretti, scoraggerebbe comportamenti incivili e potrebbe anche creare nuove opportunità di lavoro». «L’amministrazione deve tornare ad ascoltare le borgate e chi vive lontano dal centro – conclude Boette –. Servono servizi pensati sulla base delle reali esigenze del territorio. Solo così si potrà costruire una città più pulita, ma anche più giusta e inclusiva, dove nessuno venga lasciato indietro».

Nella foto: Sarah Boette



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