Ombre sulla gestione dell´atto firmato lo scorso novembre a Roma. I lavori della vecchia aerostazione sarebbero dovuti iniziare entro il 2009, ma sembra manchino i fondi
ALGHERO - Qualcosa si muove nell'aeroporto di Alghero: annunciati i due nuovi voli bi-settimanali Ryanair, da fine giugno ad ottobre, e assicurate nuove strategie imprenditoriali da parte del management Sogeaal, per cercare di coprire le disastrose gestioni passate (come riferito dai vertici Sogeaal ndr). Qualcosa però non torna, e ri-attorcigliando l'evoluzione dei molteplici atti dell'intricata storia dell'aerostazione algherese, ricompare un buco datato novembre 2009.
Attorno all'aeroporto, infatti, si sono scritte pagine di storia politica, che dal 1999 però (anno in cui il Cipe finanzia la nuova aerostazione con 40 miliardi ndr), segnano un nuovo inizio, concretizzatosi nel 2003, quando Alghero vede rinnovare profondamente il suo scalo. Un rinnovo solo parziale, per il quale il Governo spende 30 miliari (sui 40 stanziati), fondi che però rimangono nella disponibilità Enac fino al 2005, anno in cui vengono impegnati i 5 milioni di euro (nel frattempo la lira viene superata), e appaltati i lavori all'Ati, composta dalla Novaco srl, Ticca srl e Aristea arl.
Nel frattempo passono gli anni, e la Sogeaal, che aveva anticipato i fondi per la realizzazione della nuova aerostazione, è costretta a pagare milioni di interessi passivi a causa degli inspiegabili ritardi con cui Enac risarcisce le spese. I Giudici riconoscono il danno e condannano l'Ente dell'avizione a pagare circa 2 milioni di interessi (pignorano il conto corrente).
Il 4
novembre 2009, superato un lungo periodo di empasse, il neo-presidente Luzzatti firma, presso gli uffici romani dell’Enac, l’atto aggiuntivo per la copertura economica dei lavori di riqualificazione della prima aerostazione (quella esclusa dalle precedenti opere ndr). 5 milioni di euro, sempre quelli risalenti al lontano 1999 e impegnati nel 2005 con l'appalto concorso (verranno fatti figurare come Accordo di Programma Quadro per la mobilità in Sardegna). I lavori, pare possano iniziare a breve, tanto che il presidente sbilancia una probabile ultimazione entro settembre 2010 (viene programmato l'inizio in novembre, per 10 mesi di lavori).
I lavori però ritardano, passano i mesi e non iniziano proprio. Alle porte della primavera del 2010 si scopre che, probabilmente, anche il progetto è stato concepito male e sarà addirittura rivisto: il direttore Peralda e Luzzatti, durante una recente conferenza stampa, affermano che erano previsti spazi commerciali in aree sbagliate e anche a livello strutturale vi erano concepiti grossolani errori. Quello che più spaventa però, è che anche i fondi, almeno in parte, pare siano già svaniti, nonostante in aerostazione non si sia mossa pietra.
Dei 5 milioni, infatti, circa 2,3 sembra siano ritornati direttamente (e inspiegabilmente) all'Enac (forse per un celato accordo), mentre circa 600 mila euro pare siano stati utilizzati addirittura per il G8 svanito (nello specifico per l'allungamento della pista di Olbia). Alghero, per inteso, aspetta che il suo scalo venga definitivamente ultimato e portato ai livelli strutturali di Olbia e Cagliari. Il tempo passa.
Nella foto: il direttore generale della Sogeaal, Mario Peralda