S.A.
14 aprile 2010
Paura morbillo, 8 casi tra Alghero e Sassari
Al Servizio di Igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione sono arrivate otto segnalazioni che riguardano cinque adulti (tra i 40 e i 28 anni), due giovani (18 e i 19 anni) e un minorenne (17 anni), tre nel Distretto di Alghero e cinque in quello di Sassari

ALGHERO - A due anni di distanza dai cinquanta casi che avevano interessato il territorio del distretto sanitario di Sassari, la malattia ritorna a far parlare di sé. Al Servizio di Igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione sono arrivate otto segnalazioni che riguardano cinque adulti (tra i 40 e i 28 anni), due giovani (18 e i 19 anni) e un minorenne (17 anni), tre nel Distretto di Alghero e cinque in quello di Sassari. Con l’eccezione di un soggetto che aveva fatto soltanto una dose di vaccino durante l’infanzia, gli altri non erano mai stati vaccinati. Al momento, hanno fatto sapere i sanitari, tra i casi non sembra esserci alcuna correlazione. Il primo caso registrato, quello del minorenne, è di sicura “importazione”, dalla Sicilia.
Il Servizio di igiene di Sassari e Alghero ha attivato immediatamente la sorveglianza prevista secondo le modalità indicate dal Ministero della Salute. Anche in questi casi è stata avviata tempestivamente un'indagine epidemiologica per la ricerca attiva dei contatti suscettibili, cioè di tutti coloro che non hanno mai avuto la malattia o non hanno fatto neanche una dose di vaccino e che hanno avuto contatti stretti con i soggetti malati, nel periodo di contagiosità.
Da Via Amendola arriva un invito, rivolto ai medici di famiglia, ai pediatri e ai reparti di degenza ospedalieri. «È importante che nuovi casi, o anche solo sospetti, vengano segnalati immediatamente per le vie più brevi, anche telefonicamente». Quindi una raccomandazione per la popolazione: «Tutti i bambini e i ragazzi che non hanno mai fatto il vaccino e non hanno mai contratto la malattia – proseguono – o che hanno fatto una sola dose di vaccino in età pediatrica, possono recarsi per la vaccinazione presso gli ambulatori del Servizio di Igiene del proprio comune di residenza».
«I numeri registrati in questa fase – affermano dal Servizio di Igiene – fanno parlare di una epidemia contenuta e non ci sono per il momento particolari motivi di allarme sociale». I medici ricordano che questo genere di malattie si presentano con una certa "puntualità" anche nelle zone dove la copertura vaccinale è molto alta e la circolazione del virus nella popolazione assai rara. Questo comporta uno spostamento della malattia verso le fasce più alte di età ed è per questo che quasi tutti i casi osservati sino a questo momento interessano adulti, anche sopra i 40 anni. In questi giorni in Italia l’Istituto superiore di sanità sta monitorando un’epidemia che sta interessando il Veneto (22 dicembre 2009 – 16 marzo 2010), dove sono stati registrati 91 casi in gran parte nella fascia di età tra 1 e 9 anni; inoltre il 74 per cento dei casi è risultato mai vaccinato.
I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema), composta di piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo.
L’eruzione dura da 4 a 7 giorni, l’esantema scompare a cominciare dal collo. A volte, rimane una desquamazione della pelle per qualche giorno. Le complicazioni sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100mila persone colpite. Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello). Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse.
Nella foto: L'Ospedale Civile di Alghero
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