Il direttore generale della Sogeaal analizza il vistoso calo dei passeggeri e rilancia lo scalo algherese. 130mila euro il danno direttamente imputabile alla nube islandese, il resto è dovuto al caso-Ryanair
ALGHERO - L'
Aprile terribile del Riviera del Corallo fa paura, facendo tremare albergatori e commercianti del nord Sardegna. Il calo sostanziale di passeggeri nell'aeroporto di Alghero, infatti, è il primo sintomo di una stagione che tarda a decollare in tutti i settori. Dopo lo sforzo primaverile del management Sogeaal per ricucire (almeno in parte) il rapporto con la prima compagnia low cost europea, infatti, si iniziano probabilmente a vedere i primi contraccolpi del parziale ridimensionamento della flotta Ryanair dallo scalo algherese.
«C'è l’impegno costante a che la potenziale perdita di passeggeri nel 2010, ereditata con le famose sette cancellazioni Ryanair, e stimabile in 4-500mila passeggeri, possa essere contenuta e possibilmente azzerata», puntualizza comunque Mario Peralda, direttore generale della società di gestione aeroportuale, ammettendo le difficoltà incontrate «a causa anche di una reale diminuzione dei load factor, e quindi dei passeggeri partiti ed arrivati nello scalo».
96.361 i transiti ad Alghero in aprile, contro i 124.493 dell'anno precedente. Dopo anni di crescita record così, l'aerostazione vede attestarsi tra quelle che hanno subito maggiormente in Italia le conseguenza della nube del vulcano islandese che tra aprile e maggio ha mandato in tilt tutto il sistema aeroportuale del nord Europa. -23% il calo di passeggeri nel Riviera del Corallo, contro un -8% su base nazionale. Il resto rientra sotto la dicitura caso-Ryanair, la querelle scoppiata qualche mese fa tra regione e compagnia aerea, i cui frutti a lungo termine dovranno ancora essere quantificati.
Circa il 13% è direttamente imputabile alla nube e alla cancellazione dei voli, che ha causato un danno di circa 130mila euro - calcola il direttore Sogeaal - il -9% restante è legato alla mancanza dei due collegamenti (dei famosi sette cancellati ndr), ovvero Brema e Liverpool, non ancora sostituiti dalle nuove rotte, in partenza a giugno. «Su quest’ultimo dato - puntualizza Mario Peralda - hanno inciso senz’altro sia l’impatto “indiretto” della nube (non volo anche se il collegamento è attivo perché non so se e quando ritorno a casa per causa del vulcano) che il tempo “invernale”. In che misura, però, è davvero difficile a dirsi».
Concorda col direttore dello scalo algherese il presidente Confturismo del Nord Sardegna Giorgio Macciocu, che ammette un calo anche nelle prenotazioni turistiche imputato alle cattive condizioni meteo che hanno caratterizzato i primi mesi primaverili e al caos registrato in seguito alla nube vulcanica. «Sono comunque ottimista e mi aspetto una ripresa importante per le prossime settimane - sottolinea - è ancora presto per pronunciarsi per l'andamento generale».
Nella foto: il direttore della Sogeaal Peralda e il presidente Luzzatti