Marco Vuchich
8 dicembre 2004
Per il Capodanno ci volevano trapanare la facciata
Questa la denuncia di alcuni abitanti del palazzo a fianco al Chiostro di San Francesco, insorti contro l’installazione delle strutture lignee ideate per il Cap d’Any 2005

ALGHERO - «Quei cosi qui non li attaccate!» è questa una delle frasi con le quali gli abitanti della palazzina a ridosso del Chiostro di San Francesco hanno affrontato, nel primo pomeriggio di ieri, gli operai addetti all’installazione delle sculture lignee approntate per il Cap d’Any 2005. Gli agguerriti inquilini non si sono fatti minimamente intimorire dai carpentieri armati di trapani, tasselli, pinze e filo di ferro che, in brevissimo tempo, issavano un veloce ponteggio dando il via alla conquista del fronte anteriore dell’antico palazzo storico. Senza nessun preavviso e senza alcuna richiesta formale gli operai hanno iniziato a perforare il muro all’altezza del primo piano, noncuranti delle prime lamentele degli inquilini che, sempre più sbigottiti, chiedevano lumi sulla controversa operazione che si stava andando ad attuare.
Alle risposte vaghe e poco rassicuranti degli uni si è ben presto contrapposta la ferma decisione degli altri di non lasciar perpetrare lo scempio sulla facciata, per giunta restaurata da poco tempo.
A metà serata c’è da registrare la resa degli operai che hanno smantellato i pontili, lasciando la piazzetta di San Francesco priva di parte della scenografia ideata dallo scultore Pinuccio Sciola.
Non si spiega come, in un centro storico tutelato dalle ferree leggi della Sovrintendenza, si possa operare con tanta disinvoltura, lasciando alla sola sensibilità degli inquilini la protezione ad oltranza delle proprie abitazioni.
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