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Red
12 luglio 2010
«Giù le mani dalla Conservatoria delle Coste»
L´abolizione dell´Agenzia è una decisione scellerata secondo Carlo Sechi, che mette a repentaglio non solo i progetti in corso, ma l´attività stessa dei numerosi giovani professionisti impegnati nella valorizzazione dell´Agenzia

ALGHERO - La Giunta regionale della Sardegna ha approvato la manovra correttiva della finanziaria che prevede la cancellazione di quattro Agenzie regionali, tra la quali la Conservatoria delle Coste, e le polemiche non si placano. Ad intervenire è Carlo Sechi, consigliere regionale e Portavoce regionale di Sinistra Ecologia e Libertà: Una decisione scellerata - precisa - che mette a repentaglio non solo i progetti in corso, ma l'attività stessa dei numerosi giovani professionisti impegnati nella valorizzazione dell'Agenzia.
«Con rammarico, assistiamo all'ultimo spregiudicato tentativo della Giunta di privare il paesaggio della Sardegna delle adeguate forme di tutela e valorizzazione ambientale. Con rammarico, ma non rassegnati, assistiamo agli annunci spot del Presidente Cappellacci che, dietro la sterile demagogia dei tagli agli sprechi, punta alla cancellazione della Conservatoria delle coste. Un'agenzia - attacca duramente il consigliere algherese - che oltre a svolgere un ruolo di supporto all’azione di protezione delle aree costiere si occupa di pianificazione, programmazione e regolamentazione. L’istituzione della Conservatoria ha collocato la nostra isola tra i paesi europei più avanzati in materia di sviluppo eco sostenibile».
La Conservatoria delle coste è stata istituita nel 2007, nell'ambito di una strategica e lungimirante politica ambientale fortemente voluta dalla Giunta Soru, nella passata legislatura, che ha avuto la sua massima espressione nel Piano paesaggistico regionale: «non a caso entrato nel mirino della Giunta Cappellacci fin dal suo insediamento al governo della Sardegna», precisa Sechi. «Purtroppo è ossessionante l’idea della Giunta Cappellacci che lo sviluppo della Sardegna debba passare attraverso la cementificazione delle parti più pregiate e più belle del territorio, ad iniziare dalla fascia più appetibile e più remunerativa per gli speculatori: le coste e i territori prospicienti il mare».
Con la propria azione politica e amministrativa, fatta di tanto cemento e poca casa, la Giunta Cappellacci si rivolge direttamente a questa pseudo classe imprenditoriale che vuole arricchirsi alle spalle dell’intera comunità e a questo ceto medio che vive di sogni omologati sempre più banali. La realtà è invece un’altra, attacca Carlo Sechi: per la Sardegna, una delle poche risorse ancora spendibile rimane quella della bellezza dei luoghi, delle unicità delle coste e dei paesaggi, sempre più rari e preziosi in un mercato turistico sempre più globalizzato che, il più delle volte, propone banalissimi pacchetti vacanze a basso prezzo in qualunque località del mondo.
La Conservatoria delle Coste, creata in Sardegna sull’esempio del National Trust nel Regno Unito e del Conservatoire du litoral in Francia rappresenta invece il modello opposto per la gestione, la tutela e l’utilizzo della linea di costa. Questo modello è attrattivo di importanti flussi turistici, che ricercano identità, cultura, paesaggio. Più di mille persone hanno, in pochi giorni, sottoscritto la petizione per scongiurare la cancellazione della Conservatoria. «Un impegno che ci auguriamo sottoscrivano tutti i sardi che hanno a cuore la tutela, la salvaguardia e lo sviluppo ecosostenibile del territorio sardo», precisa il portavoce della Sinistra.
Occorre pertanto attivare tutte le possibili iniziative in Consiglio Regionale per mantenere la Conservatoria, perché non si tratta di un ente inutile - conclude Carlo Sechi - al contrario è un importante agenzia che promuove e tutela la conservazione delle coste e del paesaggio, elementi così straordinari che fanno della Sardegna una delle terre più belle al mondo.
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