S.A.
10 settembre 2010
Rilancio pesca: Provincia capofila
E´ un gruppo di azione costiera, su iniziativa dell´assessore provinciale Enrico Daga, che mira a unire le forze produttive e di settore in vista della scadenza del bando comunitario per il comparto

SASSARI - Si chiama Gac, sta per Gruppo di azione costiera ed è il nuovo soggetto guidato dalla Provincia di Sassari che nascerà per favorire lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca del Nord Sardegna. Su iniziativa del settore Programmazione, l’amministrazione provinciale si è confrontata negli ultimi due giorni, con tutte le forze istituzionali, sociali e produttive interessate all’obiettivo finale: il rilancio della pesca.
Incontrando i Comuni della costa settentrionale, compresi quelli galluresi, e tutte le sigle dell’associazionismo economico-produttivo, la Provincia di Sassari ha scelto di coinvolgere tutto il territorio in vista della scadenza del bando regionale per l’attuazione del Fondo europeo per la Pesca, ossia la misura comunitaria che dovrebbe garantire le necessarie risorse finanziarie per lo sviluppo e il rilancio di un comparto che, nonostante la crisi, «continua a rappresentare una voce fondamentale per la nostra economia e per la nostra cultura produttiva, ma anche e soprattutto per la nostra identità», come spiega l’assessore provinciale della Programmazione, Enrico Daga.
Con un preciso impegno interassessoriale, il progetto punta a coinvolgere tutti gli attori locali «in un processo che porti allo sviluppo e alla crescita dell’economia del mare come settore in grado di garantire nuove opportunità economiche, occupazionali, formative e culturali», come ha sostenuto anche l’assessore provinciale dell’Istruzione e del Lavoro, Rosario Musmeci. «L’abbattimento dei confini amministrativi risponde perfettamente alla logica promossa dalla Provincia di Sassari, come dimostra il Patto per il Nord Ovest per la cooperazione tra i Comuni e le regioni storiche – sottolinea Daga – ma soprattutto inducono a una logica di partnership che può solo giovare sul piano progettuale». Anche se il controsenso, secondo l’assessore Musmeci, «è che il bando da un lato induce alla collaborazione ma di fatto pone in competizione le quattro aree, costrette a contendersi l’unico finanziamento disponibile».
La misura comunitaria e il relativo bando d’attuazione della Regione fissano l’elenco degli obiettivi e delle azioni che possono essere sostenute dal Fondo europeo per la pesca, indicando come prioritaria la necessità di favorire l’infrastrutturazione delle aree interessate, la professionalizzazione degli operatori del settore, lo sviluppo di nuovi assetti all’interno del settore – attraverso, ad esempio, la crescita di ecoturismo e pescaturismo “sostenibili” – e il potenziamento del sistema di commercializzazione dei prodotti. «Si tratta di un’occasione da non perdere», è la chiamata dell’assessore Daga, che affida alla Provincia, il compito di «accompagnare il partenariato affinché si doti di uno strumento di pianificazione che, a prescindere dall’esito del bando, ponga le basi per una strategia condivisa che agevoli una volta per tutte lo sviluppo del settore».
Nella foto: Enrico Daga
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