S.A.
13 gennaio 2011
100 mln per le piccole imprese sarde
Accordo tra Confindustria del Nord Sardegna e Banca di Credito Sardo per il finanziamento di interventi e investimenti finalizzati alla crescita, intenalizzazione e l´innovazione

SASSARI - Confindustria del Nord Sardegna e Banca di Credito Sardo firmeranno oggi (giovedì) alle 17.00 in Villa Mimosa un importante accordo – che fa seguito a quello del 2009 – per assistere al meglio le piccole e medie imprese industriali del nord Sardegna nell’attuale fase congiunturale ancora difficile ma certamente più orientata alla crescita e allo sviluppo.
L’accordo verrà presentato agli imprenditori da Stefano Lubrano, Presidente Associazione Industriali Nord Sardegna, da Antonio Nucci, Direttore Regionale Lazio – Sardegna – Sicilia di Intesa Sanpaolo e da Giuseppe Cuccurese, Direttore Generale di Banca di Credito Sardo, Gavino Sechi, Presidente di Confidi Sardegna e Massimo Putzu, Presidente di Confindustria Sardegna.
Con il nuovo accordo vengono confermati e prolungati gli strumenti mutuati da quello precedente e disegnati per fronteggiare le principali emergenze della crisi, come ad esempio la linea di credito aggiuntiva per la gestione degli insoluti, i programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale, l’allungamento fino a 270 giorni delle scadenze a breve termine e il rinvio rate su mutui e leasing, diventate poi oggetto dell’Avviso comune ABI del 3 agosto 2009.
Attraverso questi strumenti si è potuto dare, in 12 mesi, un riscontro positivo a 50.000 richieste a livello nazionale e ad oltre 1900 richieste a livello locale. Banca di Credito Sardo per la Sardegna mette ora a disposizione un plafond di 100 milioni di euro specificamente destinati a interventi e investimenti finalizzati alla crescita, intenalizzazione e l'innovazione.
La presentazione odierna recepisce a livello locale l’accordo nazionale del 23 settembre 2010 tra Confindustria (Comitato Piccola Industria) ed Intesa Sanpaolo, che prevede un plafond di 10 miliardi di euro, segnando ancora una volta la forte collaborazione sui singoli territori tra il gruppo Intesa Sanpaolo, che affida oggi il “sistema Italia” per quasi 500 miliardi di euro, dei quali circa i due terzi sono destinati al mondo delle imprese, e il sistema confindustriale.
Nella foto: Stefano Lubrano
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