Red
16 febbraio 2011
Asta benefica per Pronto Soccorso Sassari
Con i fondi raccolti, la Fondazione Logudoro Mejlogu, donerà alla struttura dell’ospedale un macchinario per la compressione toracica

SASSARI - Sarà il primo Pronto soccorso della Sardegna a poter disporre di un macchinario per la compressione toracica che potrà anche essere utilizzato dalla unità operativa di Medicina d’urgenza. Sarà acquistato dall’Asl di Sassari grazie ai fondi che saranno raccolti attraverso l’asta di beneficenza che la Fondazione Logudoro Mejlogu si è impegnata a organizzare per il periodo estivo.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala didattica del Pronto soccorso di Sassari alla presenza del commissario dell’Asl Marcello Giannico, del responsabile del Pronto soccorso Sergio Rassu e dai dirigenti medici Mariella Mele e Mario Oppes, quindi di due membri del consiglio d’amministrazione della Fondazione di Banari Antonio Porcheddu e Gianpiero Cordedda, sindaco della cittadina del Mejlogu.
La Fondazione Logudoro Mejlogu, presieduta da Giuseppe Carta e che opera nel settore della cultura, ha scelto così di festeggiare i suoi dieci anni di attività con un’iniziativa a sostegno del sociale. «Un’asta di opere d’arte di una cinquantina circa di artisti sardi e non solo, - ha detto Antonio Porcheddu - il cui ricavato sarà interamente devoluto al pronto soccorso per l’acquisto del macchinario che ha un valore di circa 20mila euro».
Il macchinario si chiama ”Lucas 2” ed è progettato per effettuare, con costanza e senza interruzioni, compressioni efficaci, idoneo ad essere utilizzato su pazienti adulti. Per gli operatori sanitari rappresenta un supporto prezioso e consente di effettuare le compressioni a mani libere, con qualità sempre ottimale, e di concentrarsi sulle altre terapie critiche mantenendo la sicurezza anche durante il trasporto.
La disponibilità del macchinario per il Pronto soccorso di Sassari, avrebbe quindi una rilevanza non solo locale.
L’utilità potrebbe essere estesa a tutto il presidio ospedaliero proprio perché la rianimazione cardiopolmonare può durare 20-30 minuti e non sono infrequenti interventi con tempi superiori per i quali, quindi, esiste un margine temporale di implementazione del sistema. Il Pronto soccorso più volte si trova a dove realizzare questo tipo di manovre. Lo scorso anno sono stati 50mila gli accessi e di questi 700 i codici rossi per i quali, in molti casi, è stato necessario praticare la rianimazione cardiopolmonare.
«Questa iniziativa si inserisce all’interno del progetto che abbiamo avviato a novembre – ha detto Sergio Rassu – e consentirà agli utenti, oppure alle associazioni, di supportare i programmi e i servizi del Pronto soccorso e Medicina d’urgenza donando uno strumento utile all’attività oppure versando un contributo sul conto corrente dell’Asl». Un’occasione quindi per aumentare l’attenzione della popolazione sul Pronto soccorso e la Medicina d’urgenza del presidio ospedaliero di Sassari, fornendo un’ulteriore opportunità alla partecipazione della comunità nelle attività promosse dalla stessa Unità operativa.
«Un’iniziativa lodevole – ha sottolineato il commissario dell’Asl Marcello Giannico – e riuscire a sviluppare il sistema delle donazioni vuol dire che siamo riusciti a portare l’ente pubblico vicino al cittadino ma, soprattutto, siamo riusciti ad essere credibili. Un percorso che deve passare attraverso la definizioni delle priorità, delle riorganizzazione della rete ospedaliera e della ristrutturazione dell’ospedale».
Il commissario poi ha fatto notare come le donazioni e i lasciti (in termini di finanziamenti e strumentario) all’Asl di Sassari siano aumentati nell’arco di tre anni, passando dagli 88mila euro del 2008 ai 118mila del 2009, per arrivare ai 138mila del 2010. «Un buon auspicio per i prossimi anni – ha ripreso –. Certo l’Azienda non si regge sul sistema delle donazioni e i fondi utilizzati per gli investimenti negli ultimi tre anni, sebbene mostrino un andamento decrescente nel tempo, sono emblematici: si va dai 13milioni di euro del 2008 agli 11milioni del 2009, ai 6milioni dello scorso anno».
«Per noi come comunità – ha concluso Gianpiero Cordedda sindaco di Banari – questa iniziativa rappresenta anche un vanto perché consente alla struttura sassarese di dotarsi, prima di tutte tra le altre strutture isolane, di un macchinario importante». Prima dell’asta la Fondazione realizzerà un catalogo delle opere che, prima di essere vendute, saranno anche esposte nelle sale dell’ente a Banari.
Nella foto: il macchinario
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