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Luigi Coppola 3 febbraio 2005
Noa, un canto per la pace
Martedì 8 febbraio,al Teatro Verdi di Sassari il concerto della cantante israeliana. Un ponte ideale di solidarietà che avvicini il dialogo fra i popoli, in un terreno comune di civiltà. Oltre la musica, l’impegno per la giovane ambasciatrice d’umanità
Noa, un canto per la pace

SASSARI – Un incontro dalla portata superiore le atmosfere sonore, in ogni modo uniche, nella qualità della sua voce cristallina. Achinoau Nini, per tutti Noa, canterà la sua speciale testimonianza a favore del dialogo tra i popoli, martedì otto febbraio al Teatro Verdi di Sassari con inizio alle ore ventuno. Lo speciale concerto, unico evento dell’anno, replicato in Italia a metà aprile in tre sole date (il 16 e 17 presso l’Università de La Sapienza di Roma; il 18 a Perugia con il maestro Nicola Piovanni), è presentato nel terzo appuntamento della rassegna concertistica sassarese 2005, promossa dalla Cooperativa Teatro e/o Musica.
«Mi sono formata a New York, ma non potrei mai vivere lontano da Israele. L’amore è la fonte del mio canto». In questa dichiarazione, tratta da una recente intervista a M. Caveggia, è sintetizzata la vita, il messaggio strettamente legato alla vicenda personale, a quella del suo popolo, cantato dalla colomba world music, voce d’Israele. Noa nasce a Tel Aviv nel 1969 da genitori originari dello Yemen. Trasferitisi i nonni in Israele, qui nel 1920 erano nati i suoi genitori, con i quali all’età di un anno era emigrata a New York nel Bronx per rimanervi sedici anni. All’High School, all’età di quindici, incontra l’unico grande amore della sua vita, l’attuale consorte, un medico pediatra sposato otto anni fa. Una crisi d’identità, il richiamo della terra natia la richiama a Tel Aviv a diciassette anni. Pur di rimanervi, completerà gli studi alla Riman School e assolverà i due anni di servizio militare, obbligatori per entrambi i sessi, in Israele. L’incontro artistico (ai tempi della scuola americana) con Gil Dor chitarrista suo mentore, allievo e collaboratore di Pat Metheny, ne segna la svolta in carriera. Dopo una raccolta di brani in lingua ebraica, il primo album che la lancia oltre i confini di casa, “Noa” edito nel marzo1994. Nell’ottobre dello stesso anno, canta l’”Ave Maria” in Piazza San Pietro. Ad ascoltarla, oltre centomila persone insieme al Papa. E’ testimone oculare il quattro novembre del ’95, del tragico assassinio di Yitzhak Rabin. La sua esibizione in piazza dei re d’Israele a Tel Aviv, precede immediatamente la mano omicida di Yigal Amir. La sua produzione, originariamente molto americana, s’integra nelle melodie orientali, intrise di danze arabe, accompagnate da percussioni etniche e strumenti a fiato. Del vasto repertorio, brillano alcune perle. “Beautiful that way”, colonna sonora de “La vita è bella” di Benigni, “Shalom”, un augurio per una vita che escluda odio e pregiudizio. Le frequenti partecipazioni con artisti palestinesi, (Nabil Salameh, Mira Awad) testimonia il desiderio di dialogo e conciliazione perseguito da Noa.
Non una pacifista dell’ultima ora testimonial di slogan o fazioni politiche. L’ultimo disco, “Now”, risente gli effetti della maternità. Il primo anno di vita del suo Ayehli (in lingua cherokee traduce “la mia altra ala”), significa una speranza. Avere fiducia anche dopo l’undici settembre, soprattutto che sia vicino il giorno nel quale Palestinesi e Israeliani si parleranno senza bombe e rancori, titolari entrambi di un proprio stato riconosciuto e rispettato da tutti. Un desiderio professato da molti, dove la musica può esserne veicolo formidabile. Con la voce di Noa sembra più facile

Sassari – Teatro Verdi martedì otto febbraio 2005 ore 21.00
Per info. & prenotazioni Tel. 079.236121 www.teatromusica.supereva.it
15/9/2025
La rassegna concertistica “Musica d’estate” proseguirà con 13 concerti per tutto il mese di settembre al chiostro di Santa Maria di Betlem a Sassari.



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