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Red 3 marzo 2011
Piano casa Sardegna: rischio incostituzionalità
A lanciare l´allarme sono i consiglieri dell´opposizione Luciano Uras, Carlo Sechi e Claudia Zuncheddu, che giudicano fallimentare l´operato del Governatore Cappellacci
Piano casa Sardegna: rischio incostituzionalità

ALGHERO - Il Piano casa varato in Sardegna rischia di essere dichiarato incostituzionale dai giudici della Suprema Corte nella parte in cui, attraverso l'art.2 della legge, deroga ai piani urbanistici comunali per gli ampliamenti delle abitazioni. A lanciare l'allarme sono i consiglieri dell'opposizione Luciano Uras, Carlo Sechi e Claudia Zuncheddu. La questione di legittimità è stata sollevata dal Tribunale di Oristano che ha avviato un procedimento contro un cittadino che, avvalendosi della legge, ha iniziato l'ampliamento di un appartamento in violazione, secondo i vigili, del Puc.

«La legge - sottolineano i tre consiglieri - contiene disposizioni che violano il dettato costituzionale sotto diversi profili, in particolare sulla capacità legislativa della Regione in merito alla introduzione di una nuova disciplina urbanistica derogatoria all’attuale sistema della pianificazione, tale da operare verticisticamente in un rapporto diretto legge regionale/cittadino, espropriando il Comune della propria potestà regolatrice del territorio». «A ciò si aggiunga - aggiungono - come si rileva dall’ordinanza del Tribunale di Oristano pubblicata tre giorni fa, il 28 febbraio 2011, l’indebita ingerenza della legge regionale in materia riservata allo Stato con riferimento alla riduzione dell’ambito di rilevanza penale di una condotta illecita considerata tale in ogni altra parte del territorio nazionale».

Il Tribunale accoglie così la tesi della possibile incostituzionalità dell’articolo 2 della legge regionale 23 ottobre 2009 n.4, che appare in contrasto con gli articoli 3-25-117-118 della Costituzione e con la legge costituzionale n.3 del 26 febbraio 1948 che istituisce lo Statuto Speciale per la Sardegna. «Il centro destra sardo, che ha dato l’assalto alla Regione con le parole d’ordine “sblocchiamo il cemento per creare economia”, dopo oltre due anni di legislatura realizza il proprio totale fallimento. Dovrebbe dichiarare l’incapacità politica e amministrativa del suo Presidente», attaccano duramente i rappresentanti di Sinistra Ecologia e Libertà.

Durissimo l'attacco al Governatore. «La Sardegna è colpita sul piano economico e sociale, priva di un’idea di sviluppo, si trascina giorno per giorno in mezzo alla miriade di vertenze del lavoro, industriale e della produzione; registra il record della disoccupazione giovanile, assiste alla ripresa dell’esodo dei sardi in continente e all’estero. Nel contempo abbiamo un Presidente subalterno, inconcludente, inutile. Rinuncia senza averne diritto, in violazione la manifesta volontà dell’intero Consiglio Regionale, ad impugnare il bilancio dello Stato in relazione alla vertenza entrate. Non vuole disturbare un Governo che espropria la Regione di diversi miliardi di euro indispensabili ad affrontare la crisi, a ridurre il disagio sociale, a rilanciare l’occupazione, a contrastare le povertà. La Sardegna - concludono Luciano Uras, Carlo Sechi e Claudia Zuncheddu - merita un nuovo Presidente, una nuova maggioranza, un nuovo governo rinnovato nelle persone, nei metodi e nei programmi, che affronti le difficoltà del presente costruendo degnamente un futuro migliore».



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