Partecipato convegno ad Alghero sul futuro del porto turistico della Riviera del Corallo. Parola agli algheresi, anche con un referendum popolare consultivo. No alle decisioni calate dall´alto
ALGHERO - No all’ampliamento del porto, si alla razionalizzazione della struttura esistente. Questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato durante il convegno “Il porto che vogliamo – la parola agli algheresi” organizzato dal Gruppo Consiliare del Pd in Regione e svoltosi questo sabato al Quarté Sayàl. Alla luce del piano particolareggiato in fase di esame in Regione, nel corso dell’incontro si sono toccati gli aspetti legati alla razionalizzazione e al completamento del porto di Alghero anche attraverso l’analisi del progetto finanziato nella scorsa legislatura dalla Giunta Soru con tre milioni di euro, nonché delle proposte riguardanti l’attribuzione di poteri concessori ai comuni e nella gestione dei porti turistici di interesse regionale.
Diversi gli interventi, non solo di esponenti del Pd regionale e locale, ma anche di cittadini e operatori del settore. «Un convegno che deve servire per svegliare un po’ tutti», ha detto il capogruppo del Pd in Regione, Mario Bruno. Lo stesso onorevole Bruno, nel suo discorso che ha chiuso la lunga lista degli interventi, ha sottolineato l’esigenza di coinvolgere i cittadini. Tutti concordi nel dire che il futuro del porto catalano non deve passare attraverso il suo ampliamento verso il lido San Giovanni. «Bisogna preservare il nostro litorale da altre colate di cemento – è stato il grido d’allarme di tutti gli intervenuti».
Il porto di Alghero conta ad oggi circa 2000 posti barca, la maggior parte sono imbarcazioni piccole. Ad aprire il convegno, moderato da Carmelo Piras, è stato il segretario cittadino del Pd, Mario Salis. Poi è stata la volta dell’architetto Tore Frulio che ha puntato sulla storia e il contesto urbano del porto. A seguire l’ex assessore regionale ai lavori pubblici Carlo Mannoni, il consigliere regionale Gianvalerio Sanna, l’assessore provinciale alla programmazione e bilancio Enrico Daga che nel suo intervento ha puntato sul fattore di sviluppo della struttura.
«Manca una programmazione corretta», ha evidenziato Ingrid Crabuzza presidente della Lega Navale, la quale si è detta contraria all’ampliamento del porto verso San Giovanni, sottolineando più volte l’esigenza di salvaguardare l’ambiente e di sfruttare maggiormente il porto anche per manifestazioni sportive. Tra gli altri intervenuti, Antonello Biliardi, presidente del Club Nautico, ha parlato di istituire l’autorità consortile comunale con la partecipazione del comune per il 51% e il restante 49% a privati e associazioni che operano nel porto. Di società con gestione mista ne ha parlato anche l’ex sindaco, ora consigliere regionale Carlo Sechi il quale ha definito il porto di Alghero “un parcheggio per barche” quando, invece, occorre una programma seria.
Fra i tanti interventi quello più “tecnico” perché il mare lo vive da molto più vicino per motivi di lavoro, Giovanni Delrio che a nome dei pescatori algheresi ha puntato il dito contro una gestione alquanto pittoresca del porto portando come esempio la nuova struttura del mercato per il primo pescato che «andando contro le regole - ha detto con nota polemica Delrio - è stato attualmente allestito come punto vendita di ricci di mare e vino per la sagra del bogamarì». Un excursus storico nel discorso di Gavino Scala, capogruppo del Pd in consiglio comunale. Accorato l’appello di Scala affinché non venga cancellato il litorale di San Juan ( come lo chiama giustamente lui da algherese doc ) e con esso una parte della storia di tutti gli algheresi. Fra gli altri sono intervenuti anche Raffaele Cabiddu, Gavino Delrio, Nino Monti e i consiglieri comunali Gianni Cherchi e Gavino Tanchis.
Nella foto: Mario Bruno, consigliere regionale Pd
Interviste di Sara Alivesi