Red
19 aprile 2011
Piano-Casa: proroga di 6 mesi Critico Carlo Sechi
Prorogata la scadenza del Piano Casa al 1° novembre 2011, in attesa della rivisitazione completa della norma. Molto critico nel suo intervento in aula il consigliere algherese Carlo Sechi. Critiche alla legge anche da parte dei consiglieri di maggioranza

CAGLIARI - Il Consiglio regionale, con 38 voti favorevoli, 22 contrari e un'astensione, ha approvato la legge che modifica i termini temporali di attuazione del Piano casa disciplinato dalla legge 4 del 2009. Sono prorogate di sei mesi le scadenze per la presentazione delle comunicazioni di inizio e di fine lavori, originariamente fissate in 18 e 36 mesi dall'entrata in vigore della norma.
Il Consiglio regionale aveva precedentemente respinto (41 no, 22 sì, un'astensione) un emendamento con il quale il gruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas voleva abrogare l'intero Piano casa. L'invito a migliorare la norma è stato fatto in Consiglio regionale dall'assessore all'Urbanistica Nicolò Rassu che, però, ha chiesto che non si dica «no a tutti i costi»: «La problematica vada esaminata il più possibile obiettivamente, pensando all'interesse generale e non alla difesa a spada tratta di qualche feticcio o dogma intoccabile».
Ritenendo indipensabile la proroga del termine di inizio e conclusione dei lavori (per le richieste presentate in vista della scadenza), l'esponente della Giunta ha respinto le accuse di avallare la speculazione edilizia: «Se è vero che le domande sono 8500-9000, l'1,5% del contesto generale, dov'è lo sfascio ambientale». Rassu ha chiesto un atteggiamento costruttivo nell'imminente esame delle modifiche al Piano casa precisando che «il Piano paesaggistico non è il Vangelo e va rivisitato dove vincola senza criterio». Per quanto riguarda la illegittimità o meno del provvedimento, l'assessore ha detto: «Questo lasciamolo dire alla Corte Costituzionale».
Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas). Nel suo intervento in aula ha voluto ricordare il percorso di nascita della legge 4 del 2009, definendola una “legge nata male e cresciuta peggio”. Per Sechi quella norma «non ha fatto passi avanti e ciò si è constatato nelle difficoltà delle amministrazioni comunali nell’applicarla». Nel tentare di modificare, e migliorare, quello strumento normativo a parere dell’esponente della sinistra «si è cercato di introdurre norme e articoli che dovevano fare da testa d’ariete per far crollare il piano paesistico regionale».
«Il risultato è pieno di contraddizioni e trabocchetti che ne hanno reso difficile l’applicabilità – ha proseguito Sechi – si tratta dunque di una legge pastrocchio». La legge doveva servire a rilanciare l’economia isolana, a detta dei suoi estensori, ma per Sechi quello strumento non ha sortito alcun effetto. La strada proposta dal consigliere di Sel è quella di cambiare rotta e tornare indietro tenendo come faro il piano paesistico. «Basta a nuovi volumi, a nuove costruzioni, ad altri ampliamenti – ha sostenuto - il problema vero e drammatico è quello di coloro che non hanno affatto una prima casa, a cui non è data risposta».
La soluzione proposta che passa anche per il rilancio dell’economia isolana è di riqualificare il patrimonio edilizio esistente per migliorare le condizioni di vita nei centri della Sardegna. Sechi, prima di annunciare il voto contrario del gruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas ha anche fatto riferimento alle impugnazioni della norma: «Confligge con le leggi dello Stato e con la Costituzione».
All'avvio dei lavori pomeridiani la presidente dell'Assemblea Claudia Lombardo aveva ricordato la figura di Ferruccio Bertolotti, ex consigliere regionale della Democrazia Cristiana eletto nella sesta legislatura (1969) nella circoscrizione di Cagliari e scomparso recentemente. In segno di lutto i lavori erano stati interrotti per cinque minuti.
Nella foto: l'assessore all'Urbanistica della Regione Nicolò Rassu
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