S.A.
22 aprile 2011
Il tonno rosso arriva nel mercato Coldiretti
I pescatori delle marinerie di Alghero e Porto Torres potranno sbarcare nei propri approdi gli esemplari di “tonno rosso” che verrà venduto nel mercato della Coldiretti

ALGHERO - «Dopo anni di discriminazioni i pescatori delle marinerie di Alghero e Porto Torres hanno finalmente visto riconosciuto il sacrosanto diritto a poter sbarcare nei propri approdi gli esemplari di “tonno rosso” che fino alla scorsa stagione, in virtù delle normative vigenti, potevano essere sbarcati esclusivamente nei porti di Olbia ed Oristano». Lo ha dichiarato la Coldiretti che plaude l'iniziativa di estendere le autorizzazioni anche nelle due città citate.
Grazie alla preziosa collaborazione del Corpo delle Capitanerie di Porto ed alla persistente azione di sensibilizzazione portata avanti dai rappresentanti delle marinerie locali, fra cui quella di Porto Torres, sostenuta in particolare da Salvatore Amoroso, i maggiori approdi del nord ovest della Sardegna sono stati riconosciuti ed inseriti dall'ICCAT (l'organizzazione internazionale che gestisce la pesca del tonno rosso nell'Atlantico e nel Mediterraneo) nell'elenco dei porti abilitati allo sbarco degli esemplari di tonno rosso che, come è noto, è una specie cui sono riservate particolari attenzioni dal prestigioso organismo mondiale.
«Siamo convinti – spiega Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sassari - che questa rettifica rappresenti un atto importante di riconoscimento del ruolo di queste marinerie nell'ambito del sistema-pesca del Mediterraneo e siamo convinti che renda più vicini gli operatori alle istituzioni che, una volta tanto, dimostrano di comprendere le giuste ragioni della categoria. Aggiungo poi – conclude il presidente di Coldiretti – che un’azione politica come questa contribuisce in maniera determinante alla tutela del prodotto made in Italy e made in Sardinia».
«Con tre piatti di pesce su quattro che provengono dall’estero all’insaputa dei consumatori, occorre mettere in campo delle iniziative capaci di riportare sulle tavole il vero prodotto locale, che è sicuramente più sano e gustoso degli ormai onnipresenti gamberetti asiatici o del famigerato pangasio. Una battaglia nella quale occorre coinvolgere tutti i settori, a partire da quello della ristorazione, lanciando ad esempio dei menu con l’indicazione geografica d’origine del pesce proposto, ma occorre anche agire a livello di cultura del consumo».
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