Il presidente della Provincia, Alessandra Giudici, ha inviato una lettera ai vertici nazionali e regionali di Cgil e Filctem Cgil per ribadire il patto sulla chimica verde, "bacchettando" la missiva polemica del segretario generale della Cgil Sassari, Antonio Rudas
SASSARI - La
lettera di Antonio Rudas, segretario generale della Cgil di Sassari, inviata al segretario nazionale del Partito Democratico (e al segretario e capogruppo regionale del Pd Silvio Lai e Mario Bruno ndr) per scongiurare la chiusura del cracking nel polo petrolchimico di Porto Torres, ha creato le prime reazioni nel mondo politico sardo. Come Rudas, anche la presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha indirizzato una missiva ai vertici nazionali e regionali di Cgil e ai segretari nazionali, regionali e territoriali di Filctem Cgil, condannando la condotta del sindacalista nella vicenda della "chimica verde", ritenuta irresponsabile e sempre in linea nel porsi «come una voce fuori dal coro».
«L’incoscienza dei comportamenti e delle frequenti sparate a mezzo stampa da parte del segretario territoriale della Cgil - dice la Giudici - non possono avere altra spiegazione, non essendo riconducibili a una lucida e serena strategia adottata al fine di ottenere anche da questa delicata partita i migliori risultati per i lavoratori, come dovrebbe essere negli obiettivi di una organizzazione sindacale responsabile e consapevole del proprio ruolo sociale, come di fatto la Cgil nazionale, la Cgil Sardegna e i rappresentanti dei chimici a tutti i livelli – compreso quello territoriale – hanno dimostrato di essere anche in questa circostanza, dando parere favorevole alla sottoscrizione del protocollo, avvenuta lo scorso 26 maggio a Roma».
Non nega la prudenza verso l'
accordo Eni-Novamont, la numero uno di Palazzo Sciuti, che alle intenzioni chiede di accompagnare «strategie precise, investimenti certi e tempi adatti alla necessità di non sferrare un ulteriore colpo a un’area già in gravissimo affanno produttivo e occupazionale». «Abbiamo ottenuto il massimo che si poteva ottenere - prosegue - e guardiamo con fiducia al progetto, confidando che gli accordi vengano rispettati e che da questa nuova iniziativa industriale il nostro territorio possa ripartire».
«L’investimento sulla chimica verde - spiega la Giudici - è un’occasione che il Nord Ovest Sardegna non può lasciarsi sfuggire, tanto più in assenza di reali alternative e nella consapevolezza che una stagione, quella della chimica di base in Sardegna, rischia di concludersi comunque, proprio come Rudas auspicava già due anni fa e nonostante la contrarietà degli enti locali, Provincia di Sassari in primis». E conclude la presidente invitando le parti all'unità del territorio e al sindacalista di dimostrare «coi fatti di credere alla chimica verde, come ha affermato anche di recente, che sa fare l’interesse del territorio, anche quando si tratta di venire a patti e non barricarsi su posizioni insostenibili».
Nella foto: Alessandra Giudici