S.A.
16 giugno 2011
Imprese edili alla sbando: sos alle Istituzioni
L’Associazione che raggruppa le imprese del settore edile chiama a raccolta il comparto. Un grido di allarme a Regione ed Enti Locali per lo stato di crisi che investe il settore e l´indotto

SASSARI - Giovanni Battista Idda, presidente regionale e provinciale di Anaepa Confartigianato (l’Associazione che raggruppa le imprese del settore edile) chiama a raccolta il comparto. E lo fa all’indomani della conferenza stampa sullo stato di crisi dell’edilizia e di tutta la filiera delle costruzioni: impiantisti, legno-arredamento, cemento, lapidei, laterizi e manufatti.
Gli associati lamentano l'immobilismo in un settore fortemente in crisi, anche dopo la manifestazione degli Stati Generali delle Costruzioni organizzata a Roma lo scorso primo dicembre con uno slogan che la diceva lunga sullo stato di insofferenza del settore: “il futuro si costruisce insieme: rilanciamo il lavoro, sosteniamo l’edilizia”. Da allora è cambiato ben poco e nel frattempo si è verificata la chiusura di centinaia di imprese dell’edilizia e dell’indotto, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, ed oltre il 300% in più di utilizzo degli ammortizzatori sociali.
Ma sia la Regione, sia gli enti locali non stanno aiutando il settore - spiegano dall'Associazione. «Ci si trova di fronte ad un circolo vizioso - aggiungono - giacché la Regione stessa diminuisce i fondi destinati agli enti locali, e questi non si ritrovano le risorse economiche necessarie per dare avvio ai lavori. E non dimentichiamoci il ritardo eccezionale dei tempi di pagamento specie da parte della Pubblica Amministrazione». Anche il settore privato non impegna più risorse, poiché prevale il timore d’investire vista la crisi imperante, e ciò limita la capacità di recupero e di sviluppo dell’economia regionale.
Chiedono a gran voce in impegno serio e concreto e minacciano iniziative forti affinché il settore venga finalmente ascoltato. Tra le priorità individuate c'è lo sblocco dei pagamenti per le imprese che hanno i Sal (Stato avanzamento lavori) approvati e vincolati dal Patto di stabilità; la diminuzione dei vincoli del Patto per gli enti virtuosi; e il finanziamento degli interventi legati alla tutela e alla messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali e artistici.
Nella foto: Giovanni Battista Idda
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