|
Red
10 marzo 2005
Istituita dalla Giunta regionale la Conservatoria delle coste
La Conservatoria delle coste sarde potrà agire su più livelli: gestirà i beni immobili costieri di rilevante interesse paesaggistico e ambientale facenti già parte del patrimonio e del demanio regionale, ma potrà anche acquisire i territori costieri più fragili o a rischio di degrado e compromissione

CAGLIARI - Un organismo che provveda a salvaguardia, gestione e valorizzazione economica sostenibile delle aree costiere della Sardegna: è questa, in estrema sintesi, la Conservatoria delle coste, la cui istituzione è stata decisa dalla Giunta regionale. La Conservatoria delle coste si ispira ad alcuni prestigiosi esempi europei: National Trust, Fondo per l’Ambiente Italiano e Conservatoire du littoral sono punti di riferimento per nuovi approcci e nuovi metodi di intervento per la conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche. Il primo, istituito nel 1895 a Londra, è un ente privato indipendente e senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di preservare ambienti e paesaggi naturali e culturali. È riconosciuto dai governi di Gran Bretagna, Belgio e Germania e ha un patrimonio (l’1,5% del territorio di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord e 600 miglia di coste) costituito da riserve, aree costiere, paludi, giardini storici e aree rurali acquisite nel corso degli anni. Il FAI è una fondazione privata senza scopo di lucro, nata nel 1975. Attivo in tutta Italia, conta 60mila aderenti, amministra e gestisce beni di cui è proprietario o concessionario, apre al pubblico le proprietà con destinazione museale, promuove la conoscenza del patrimonio artistico e monumentale, la ricerca scientifica e la documentazione. In Francia, poi, opera il Conservatoire du littoral, creato nel 1975. È un istituzione pubblica nazionale a carattere amministrativo, tutelata dal ministero francese per l’Ecologia. Attua una politica di protezione e gestione degli spazi naturali, acquisiti mediante donazioni, prelazioni o espropriazioni. Attualmente gestisce 70mila e 500 ettari e 900 chilometri di litorali, dei quali può definire utilizzi e modalità di gestione. Secondo la delibera della Giunta, la Conservatoria delle coste sarde potrà agire su più livelli. Gestirà i beni immobili costieri di rilevante interesse paesaggistico e ambientale facenti già parte del patrimonio e del demanio regionale, ma potrà anche acquisire i territori costieri più fragili o a rischio di degrado e compromissione: sia attraverso accordi con Stato, enti e amministrazioni locali, sia attraverso donazioni, sia attraverso l’acquisto mediante sottoscrizioni pubbliche. Nel caso di donazioni o lasciti, i terreni verrano acquisiti al demanio regionale con specifico vincolo di destinazione alla Conservatoria. Dopo l’acquisizione, la Conservatoria potrà attuare i lavori di ripristino naturale delle località e poi predisporre i piani di gestione, che saranno poi affidati a enti e comunità locali, a cooperative, società o associazioni ambientaliste che assicureranno l’accesso al pubblico.
In linea con la linea dell’amministrazione, la Conservatoria non sarà un nuovo ente, ma avrà una struttura agile che vedrà nel presidente della Regione il garante del coordinamento delle politiche paesaggistiche e ambientali. Il Comitato d’Indirizzzo, con competenze politiche e programmatiche, sarà formato dal presidente della Regione, dagli assessori dei Beni Culturali, degli Enti Locali, della Difesa dell’Ambiente, della Programmazione, del Turismo e Commercio, affiancati da tre esperti nominati dalla Giunta con incarico triennale. La struttura tecnica e operativa verterà su un nuovo Servizio interassessoriale che verrà istituito nella Presidenza della Regione e che si avvarrà di risorse degli assessorati interessati. Questo secondo livello si occuperà dell’attività giuridico-amministrativa (p.e., acquisizione delle aree, istruttorie, predisposizione delle sottoscrizioni pubbliche); curerà e attuerà i piani di gestione delle aree costiere; predisporrà i monitoraggi paesaggistici, ambientali e naturalistici; curerà le campagne di informazione e di educazione su paesaggio e ambiente; promuoverà il turismo sostenibile nelle aree interessate. Per proteggere e valorizzare i 1850 chilometri costieri della Sardegna, la Conservatoria dovrà raccordarsi con Uffici di tutela del paesaggio, Corpo Forestale, Arpas e, più in generale, con tutte le strutture regionali competenti in materia di ambiente e paesaggio.
|