I finanziamenti di cui si era tanto parlato per il progetto del nuovo ospedale algherese restano nelle disponibilità dell´esecutivo nazionale. Come restano le criticità delle strutture cittadine esistenti: la prima visita ad Alghero del neo assessore regionale alla Sanità
ALGHERO - E' tutta una questione di fondi, o "fondelli" verrebbe da aggiungere. Ebbene sì, nell'ultimo giro in corsia tra gli ospedali algheresi, il delegato regionale di turno alla Sanità rimanda la risoluzione dei problemi alla disponibilità dei fondi nazionali. Stesso principio anche per quello che è diventato nell'immaginario collettivo il "nuovo ospedale" ma che come un'oasi nel deserto della sanità locale resta, appunto, un miraggio.
Nessuna specifica colpa all'assessore Simona De Francisci, appena insediatasi nella Giunta Cappellacci, che nell'incontro del pomeriggio con la stampa (reduce da una serie di sopralluoghi e inaugurazioni nel Sassarese) non parla di «condizioni catastrofiche» dei nosocomi cittadini ma rinvia le decisioni ad un'analisi più attenta dei finanziamenti che saranno disponibili da Roma. E promette di studiare «il libro nero» sulle criticità dei vari reparti consegnatogli dai consiglieri regionali algheresi - Pietrino Fois, Mario Bruno e Carlo Sechi - e dal Sindaco Marco Tedde, a nome di tutta l'amministrazione cittadina. Criticità e deficit, peraltro, già ampiamente conosciuti dal predecessore Liori, ora impegnato a fare altrettanto con i problemi connessi al nuovo ruolo di assessore al Lavoro. Altre considerazioni.
Ad attendere Simona De Francisci c'era il dirigente dell'Asl di Sassari, Marcello Giannico, e i primari dei vari reparti, con il direttore sanitario in testa, Elio Manca, ad illustrare le carenze dei due centri sanitari. La prima richiesta di Manca è quella di ritornare alla volontà politica di realizzare «un unico e moderno ospedale». Un progetto che risale alla precedente legislatura Soru disposta a finanziarlo con 80 milioni di euro e per il quale era già stata individuata dal Comune l'area della Taulera. Sfumata quell'ipotesi, per un certo periodo si era parlato anche di un fondo unico da 190 milioni di euro destinato alla realizzazione di tre strutture. Poi il nulla.
Lasciando stare i sogni e tornando alla realtà, il direttore sanitario algherese ha brevemente enumerato i problemi principali del Civile e del Marino: dalle carenze strutturali di due locali dislocati e lontani un chilometro - con evidenti ripercussioni di carattere logistico e organizzativo, oltreché economico - a quelle del personale. Nella sala operatoria del Marino, ad esempio, prestano servizio solo due anestesisti, alternandosi tra mattina e pomeriggio, e dividendosi tra gli interventi chirurgici (possibili solo sino alle 14 del pomeriggio) ed urgenze per altri pazienti. Per non parlare dell'accorpamento delle degenze maschili e femminili con liste d'attesa interminabili.
E poi ancora si attende la collocazione della risonanza magnetica finanziata nell'agosto del 2006 e nell'Endoscopia chirurgica manca il responsabile da due anni. Nel reparto di Medicina si fatica a trovare un posto letto e - anche per questo motivo - occorrerebbe uno spazio di lungodegenza per gli anziani. Il direttore Asl nell'intervista al Quotidiano di Alghero assicura che si sta procedendo per l'acquisto di alcuni macchinari. La speranza è l'ultima a morire, a volte. |
LETTERA
Nella foto: l'assessore De Francisci accolta al Civile di Alghero