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S.A. 30 dicembre 2011
Asl in campo, rimedi post-sbornie
Dalla Asl l’invito che gli operatori del pronto soccorso di Sassari rivolgono ai giovani sassaresi in vista dei festeggiamenti per l’ultima notte dell’anno
Asl in campo, rimedi post-sbornie

SASSARI – «Evitate l’abuso di alcol e trascorrete la notte di San Silvestro in maniera serena». È l’invito che gli operatori del pronto soccorso di Sassari rivolgono ai giovani sassaresi in vista dei festeggiamenti per l’ultima notte dell’anno. Quello che arriva dalla struttura al piano terra dell’ospedale di Sassari è anche un appello al buon senso, perché «una volta ubriachi – affermano i medici del pronto soccorso dell’ospedale sassarese – non è più possibile divertirsi. L'alcol infatti è una sostanza tossica, in grado di distruggere oltre 100mila neuroni ogni volta che non vengono poi sostituiti ma perduti definitivamente. Inoltre l’abuso di sostanze alcoliche e super alcoliche ha effetti devastanti per la salute».

A dare un quadro della situazione degli interventi effettuati dai medici del pronto soccorso di viale Italia sono i numeri dei pazienti visti in un anno. «I casi di abuso di sostanze alcoliche di cui abbiamo evidenza nella diagnosi di dimissione – fanno sapere i medici – registrati da noi nel corso del 2010 sono stati circa 500, pari all'1 per cento degli accessi e mediamente più di un paziente al giorno. «Si tratta ovviamente di una sottostima della dimensione reale del fenomeno – precisano – per una serie di meccanismi che determinano una "distorsione" del dato».

La notte tra l’ultimo dell’anno e il capodanno poi sembra essere quella nella quale si concentrano maggiormente questo genere di accessi. «Nei due giorni tra il 31 dicembre ed il 1° gennaio 2011 – aggiungono i medici – i casi registrati sono stati 10». Si tratta di un vero e proprio affollamento che si traduce non solo in numeri sproporzionatamente elevati di accessi ma, anche, sul fatto che il medico deve “gestire” contemporaneamente anche venti-quaranta pazienti.
E sono proprio pazienti che hanno fatto abuso di sostanze alcoliche, non traumatizzati e senza altre complicazioni, che, oltre a distogliere l’attenzione su pazienti con più importanti patologie, spesso richiedono un impiego di risorse addirittura superiore, per lo stato di agitazione e disinibizione che fa seguito all’abuso di sostanza alcoliche.

«Su questi aspetti la popolazione di questo territorio deve crescere dal punto di vista della educazione sanitaria, oltre che rappresentare un impegno anche per noi, – affermano ancora dal pronto soccorso di Sassari – e deve capire che portare in pronto soccorso un paziente che semplicemente ha bevuto una quantità eccessiva di sostanze alcoliche, e che non risulta avere gravi complicanze, non ha alcuna utilità per il paziente ma, soprattutto, danneggia quelli che hanno bisogno realmente dell’intervento d’urgenza di medici». «In pronto soccorso – dicono i medici – non esiste una "cura specifica" che noi possiamo praticare, la sola "cura" è la prevenzione: non ubriacarsi».

L’alcol – spiegano – provoca un'iniziale euforia e perdita dei freni inibitori, ma a quantità progressivamente crescenti corrispondono effetti come riduzione della visione laterale (visione a tunnel), perdita d'equilibrio, difficoltà motorie, nausea e confusione. La velocità con cui il fegato riesce a rimuovere l’alcol dal sangue, varia da individuo ad individuo; in media, per smaltire un bicchiere di una qualsiasi bevanda alcolica l’organismo impiega circa 2 ore.
Bevendo molto alcol in poco tempo, lo smaltimento è più lungo e difficile, e gli effetti più gravi.

La stessa euforia determina effetti psicosomatici tali da inibire l’equilibrio psicomotorio e l’autocontrollo; si associano anche disturbi motori causati dall’iniziale accentuazione e dal successivo indebolimento dei riflessi spinali, comportanti l’incertezza nei movimenti, barcollamento e scoordinamento motorio. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) classifica l’alcol fra le droghe. «E’ una droga giuridicamente legale ma – concludono dal pronto soccorso sassarese – è una sostanza molto tossica per la cellula epatica, più di molte droghe illegali, ed è causa di una dipendenza elevato».
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