S.A.
20:39
Sassari, neurochirurgia è al collasso
Sono rimasti in turno soltanto due medici strutturati e uno specializzando. La denuncia di Michele Pais, già presidente del Consiglio regionale e attuale esponente della Lega

SASSARI - «Quello che fino a poco tempo fa era un reparto d’eccellenza, un presidio salvavita per tutto il nord Sardegna, oggi è allo stremo. La Neurochirurgia dell’Ospedale Santissima Annunziata di Sassari è ridotta all’osso e rischia concretamente la chiusura». A tornare sull'argomento su cui già ad aprile aveva lanciato l'allarme, è Michele Pais, già presidente del Consiglio regionale e attuale esponente della Lega. «Degli otto neurochirurghi in servizio fino allo scorso anno – spiega Pais – oggi, oltre il Direttore, oggi sono rimasti in turno soltanto due medici strutturati e uno specializzando, non abilitato evidentemente per molte attività. Pare addirittura che sarebbe in arrivo un medico neo-laureato straniero non specializzato che, se confermato, non si capisce con quale utilità. La pezza peggiore del danno. Una condizione gravissima, che viene tamponata unicamente grazie all’abnegazione di pochi professionisti che, pur esausti, continuano a garantire gli interventi e a prendere in carico i ricoveri da tutto il territorio del nord Sardegna».
La situazione è estrema per la fuoriuscita di un ulteriore chirurgo: «I medici sono costretti a turni massacranti, con l’utilizzo continuativo delle reperibilità notturne, anche per consulenze internistiche non propriamente chirurgiche , che si trasformano, di fatto, in doppi turni, dato che proseguono anche il giorno successivo – denuncia Pais –. A tutto questo si aggiunge una sostituzione sporadica da parte di alcuni chirurghi provenienti dal Brotzu, alcuni dei quali perfino esentati dalla sala operatoria». Nonostante il contesto drammatico, il reparto ha continuato a operare con dedizione e spirito di servizio. Pais punta il dito contro l’inerzia politica: «Dalla Regione nessun segno di vita, nessun intervento, nessuna soluzione. E quello che lascia ancor più sbigottiti è il silenzio assordante di chi, fino all’anno scorso, sbraitava contro tutto e tutti, mentre oggi è sparito dai radar, incapace persino di esprimere una parola su quanto sta accadendo». «La Neurochirurgia di Sassari – conclude Pais – non può essere lasciata morire nel silenzio delle istituzioni. Serve un intervento urgente, servono risorse e assunzioni immediate. In gioco non c’è solo la dignità di un reparto, ma la vita dei cittadini e la tenuta dell’intero sistema sanitario del nord Sardegna».
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