Red
28 aprile 2012
Peste suina a Padria e Bottida
Due nuovi focolai di peste suina africana sono stati rilevati nel territorio di Sassari. In allerta i veterinari della Asal di Sassari

ALGHERO - Due nuovi focolai di peste suina africana sono stati rilevati nel territorio di Sassari. Il primo caso è stato registrato ieri nel comune di Padria. L’azienda ubicata in località “ San Giorgio ” ricade all’interno della zona di sorveglianza istituita a seguito del focolaio registrato a Villanova nel mese di marzo. Gli allevatori, al manifestarsi dei primi sintomi hanno avvisato il servizio veterinario di sanità animale della ASL che è prontamente intervenuto e ha effettuato tutti i campionamenti necessari a confermare la malattia che da subito ha mostrato la sua gravità con alta mortalità negli animali presenti.
Oggi si sta procedendo all’abbattimento dei capi presenti nel focolaio, 12 adulti e 14 lattonzoli, e verrà effettuata la pulizia e disinfezione dell’allevamento.
L’area da sottoporre a vincolo comprende una “zona di protezione” di 3 Km, all’interno della quale sono presenti 13 aziende suinicole del comune di Padria e Pozzomaggiore, contenuta a sua volta in una più ampia “zona di sorveglianza” che arriva fino a 10 Km nella quale sono presenti 139 aziende suinicole e comprende oltre al resto del territorio di Padria , i comuni di Cossoine, Mara, Pozzomaggiore, Romana, Semestene, Villanova Monteleone. Il secondo focolaio è stato registrato in Goceano, nel comune di Bottida, in località “ Marrada” dove sono stati abbattuti 11 capi adulti e 17 suinetti. 18 le aziende in zona di protezione e 165 quelle ricadenti all’interno della zona di sorveglianza.
Attualmente, nel complesso, i focolai nel territorio della Asl di Sassari sono 9 e oltre 1.200 le aziende all’interno delle zone di vincolo su circa 3000 aziende presenti nel territorio della ASL dio Sassari, aziende dove è vietata la movimentazione degli animali e verranno effettuate da parte del servizio veterinario visite cliniche ed eventuali campioni di sangue al fine di escludere la diffusione della malattia. Tutti gli allevatori interessati sono stati allertati immediatamente attraverso il “ sistema SMS Alert” di cui è dotato il servizio veterinario della ASL di Sassari, sistema che consente, attraverso l’invio di un messaggio telefonico agli allevatori, il blocco della movimentazione degli animali, riducendo il rischio di diffusione della malattia.
Il Servizio Veterinario ricorda che ad alimentare la diffusione sono le movimentazioni irregolari degli animali, l’alimentazione dei maiali con derrate alimentari infette, la presenza di suini al pascolo brado non autorizzato. Pertanto, si invitano gli allevatori a tenere i suini rigorosamente chiusi, al fine di evitare il contatto con i cinghiali, pratica che consente il permanere della malattia in un territorio. Diverse peraltro sono le segnalazioni di mortalità nel selvatico a Burgos, Bottidda, Bultei, Anela, Nughedu e Pattada.
Nella riunione di unità di crisi locale che si è tenuta a Bono il 4 aprile scorso, convocata dal Responsabile del Servizio di Sanità animale dell’Asl sassarese, Francesco Sgarangella, è stato approvato un documento inviato all’Assessorato Regionale per la Sanità, nel quale sono state avanzate importanti richieste, quali l’ avvio dell’anagrafe individuale dei suini, l’eliminazione del pascolo brado, finanziamenti agli allevatori per le recinzioni, la creazione di un vuoto biologico nelle aree demaniali per almeno 5 anni, corridoi sanitari alle sole aziende che diano garanzia di alta biosicurezza, premi a chi alleva secondo le regole e garantisce una filiera del suinetto sicura e, infine, l’implementazione delle macellazioni uso famiglia.
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