Red
9 maggio 2012
Lotta randagismo, il piano Asl
Investimento di 230mila euro di cui 134mila euro assegnati dalla Regione e circa 97mila euro, fondi stanziati in precedenza per la lotta al randagismo

SASSARI - Il piano biennale di lotta al randagismo è pronto. L’Azienda Sanitaria Locale di Sassari lo ha approvato con delibera del Direttore Generale dopo il via libera del Servizio Prevenzione della Regione. Per attuare il progetto, che avrà durata biennale, la Asl 1 ha a disposizione un importo di oltre 230mila euro di cui 134mila euro assegnati dalla Regione e circa 97mila euro, fondi stanziati in precedenza per la lotta al randagismo.
«Si tratta di una delle campagne di sterilizzazione più importanti sin qui pianificate - afferma il Direttore Generale dell’Asl di Sassari, Marcello Giannico. Grazie all’alta professionalità dei veterinari sassaresi siamo convinti che questo piano, uno dei progetti più significativi a livello regionale e tra i più interessanti nel panorama nazionale, si possa dare una vera e propria svolta alla lotta al randagismo in tutti i 66 comuni di competenza della ASL di Sassari».
In provincia sono circa 67mila i cani iscritti nell’anagrafe canina. L’iscrizione nel registro e l’attività di identificazione con microchip dei cani di proprietà vede impegnati attualmente i professionisti del Servizio di igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche, diretto dal Dr. Antonio Fadda. «Il progetto che andremo a realizzare - afferma Fadda - rappresenta una efficace attività di prevenzione nelle realtà zootecniche dei comuni di Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori, Olmedo, Osilo e Ossi. Si tratta di porre un freno all'abbandono dei cani adulti e delle cucciolate che alimentano il randagismo nell'area vasta di Sassari».
Nel dettaglio il piano biennale prevede l’identificazione elettronica di circa 5mila animali per anno, sino ad arrivare a quota 77mila nel 2014. «Si tratta di numeri rilevanti - sottolinea Antonello Rassu, referente per il progetto - se si considera che già in provincia di Sassari si trova oltre il 20 per cento di tutti i cani identificati in Sardegna».
L’obiettivo è duplice: incentivare l’iscrizione nell’anagrafe dei cani di proprietà ma anche di incrementare il numero delle identificazioni dei cani randagi in ingresso nei canili sanitari e rifugio. Non solo. «Saremo impegnati anche a realizzare l’anagrafe canina dei cani da pastore - aggiunge Antonello Rassu - che, con molta probabilità, rappresenta una parte poco conosciuta. L’attività necessita, pertanto, di una convinta collaborazione da parte degli allevatori nei confronti dei veterinari e delle guardie zoofile, che si recheranno nelle campagne di Sassari e dei vari comuni della provincia per svolgere gratuitamente il loro lavoro».
La Asl, inoltre, ha stipulato una convenzione con la Facoltà di Veterinaria di Sassari per la sterilizzazione dei cani randagi. «L'intervento interesserà circa 800 cani randagi presenti nei canili sanitari e rifugio e il trattamento vaccinale e antiparassitario di 2000 cani che, attualmente, rappresentano un onere finanziario per i singoli comuni» - sottolinea Antonio Fadda. Il piano biennale contro il randagismo prevede, inoltre, un’attività di formazione dei gestori dei canili e delle guardie zoofile volta a fornire una adeguata informazione e preparazione sulle molteplici attività di loro competenza. Saranno interessati anche i proprietari di cani e la polizia municipale dei vari comuni della provincia. «Con questo piano biennale - conclude il Direttore Generale Marcello Giannico - l’Azienda Sanitaria Locale intende sostenere lo sforzo dei comuni nella gestione del randagismo che, come è noto, determina spreco di denaro pubblico, allarme sociale e attentato alla sicurezza dei cittadini».
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