Pertanto appare priva di fondamento l’ipotesi che la morte e la mancanza della parte caudale dell’animale siano state determinate dall’attacco di uno squalo
ALGHERO - L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna ha concluso i primi accertamenti anatomo-patologici sul
delfino spiaggiato l’8 maggio davanti alle acque dell’Argentiera. L’intervento è stato effettuato dallo staff dell’Osservatorio fauna selvatica dell’Izs su segnalazione del Corpo forestale (B.L.O.N) di Alghero tramite il veterinario dell’Area marina protetta di Capo Caccia.
«L’esame ci ha permesso di constatare che si trattava di un’esemplare adulto di Grampo (Grampus griseus), una specie non molto diffusa nei nostri mari», dice il veterinario responsabile dell’Osservatorio, Antonio Pintore. Che spiega: «L’animale era in avanzatissimo stato di decomposizione, con mancanza di alcune parti anatomiche riguardanti il treno posteriore e i visceri addominali, per cui non è stato possibile determinare il sesso e soprattutto effettuare accertamenti diagnostici relativi alle cause di morte. Dalla testimonianza di una turista francese che aveva fotografato la carcassa del delfino il 2 maggio, è stato possibile verificare che al momento dello spiaggiamento l’animale appariva integro - aggiunge il medico veterinario -. Pertanto appare priva di fondamento l’ipotesi che la morte e la mancanza della parte caudale dell’animale siano state determinate dall’attacco di uno squalo».
Dalla carcassa grasso dell’animale sono stati prelevati campioni di cute, grasso e muscolo per le analisi biologiche, così da accertare l’eventuale presenza di inquinanti ambientali e poter effettuare un esame genetico. L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, diretto da Antonello Usai, fa parte del progetto per la costruzione della Rete nazionale per lo spiaggiamento dei cetacei (di cui il dottor Pintore è referente) promosso dai ministeri della Salute e dell’Ambiente. Gli esami svolti all’Argentiera rientrano tra i compiti istituzionali per l’accertamento diagnostico delle cause di morte dei cetacei e la presenza di eventuali malattie trasmissibili all’uomo (zoonosi).