Red
21 giugno 2012
L´inchiesta: Alghero si gioca Maria Pia
Mario Bruno: maxi-piani come questo non possono venire discussi nelle stanze chiuse. Sechi: scelta inopportuna e nascosta. Di Nolfo: lobby che agiscono nell´ombra. Le reazioni del centro-sinistra alla puntuale inchiesta de La Nuova Sardegna sul futuro di Maria Pia sono state decise e perentorie. La storia raccontata da Pier Giorgio Pinna ha svelato un progetto dai contorni ancora oscuri che adesso grazie anche alle immagini del sito arteva.it sono sotto gli occhi di tutta la città a due giorni dalle elezioni

ALGHERO - Irrompe sulla campagna elettorale a pochi giorni dal voto l'idea - mai presentata agli algheresi ma pubblicata sulle brochure divulgate in fiera a Milano - di una cordata imprenditoriale pronta a realizzare investimenti milionari e migliaia di metri-cubi a Maria Pia. Unico problema, non certamente secondario: gli appetibili terreni sono pubblici.
Ecco cosa scrive La Nuova Sardegna. «Qualcuno parla già di polpetta avvelenata. Ma è chiaro che il progetto appena presentato a Milano per costruire alberghi e residence a Maria Pia con dimensioni tali da prefigurare quasi una Alghero2 irrompe nella campagna elettorale con la furia di un tifone tropicale. Già, perché tra le valanghe di cemento per realizzare hotel superlusso, piscine e centri sportivi vicino al palacongressi è di sicuro sfuggito un particolare non secondario. E cioè che i terreni sui quali s’ipotizza il colossale investimento - che vede in campo i costruttori algheresi Riccardo Giorico e Isio Camboni - sono pubblici. E, per l’esattezza, comunali. Un dettaglio accompagnato da un altro aspetto tutt’altro che trascurabile: questa è tutta materia che dovrà venire disciplinata dal nuovo Puc, ma intanto si presenta agli operatori interessati come un piano di fattibilità avanzato sul versante operativo. Tanto da ipotizzare l’inizio dei lavori già il prossimo anno»....
Così Pier Giorgio Pinna racconta la storia. «Di un ampliamento dei posti letto algheresi sul fronte di Maria Pia si parla da almeno una dozzina d’anni. Il primo progetto venne presentato dalla giunta Baldino nel 2000. Subentrato in carica nel 2002, Marco Tedde lo ritenne però impraticabile, nonostante fosse molto diverso da quello comparso nelle ultime settimane. Successivamente, durante il 2010, nel quadro di un programma di project financing si riparlò di Maria Pia a proposito d’investimenti alberghieri. E, prima che cadesse l’esecutivo guidato dall’avvocato ora eletto come consigliere nella lista del Pdl, venne riconfermata la sua validità di massima»....
Continua La Nuova Sardegna. «Rimbalza sino in terra catalana la notizia che nella fiera milanese Expò Italia Real Estate, chiusa appena pochi giorni fa, è stato illustrato con dovizia di elementi e novità il masterplan riguardante Maria Pia. In sintesi, valanghe di cemento da distribuire su 200mila metri quadrati, con un’estensione per circa 840mila metri cubi, nel tratto vicino alla pineta e al palacongressi compreso fra la litoranea e la strada interna, retrostante, che porta a Fertilia. Un impegno che coinvolge decine di ettari di proprietà comunale e che va naturalmente sottoposto all’approvazione del Consiglio assieme al futuro Puc. Con un’ipotetica costruzione di 2.600 posti letto alberghieri, pari a poco meno dell’attuale patrimonio ricettivo certificato sull’intero territorio della Riviera del corallo»....
Da registrare anche i commenti di chi il progetto - evidentemente - lo conosceva bene, ossia l'ex sindaco Tedde: parla di un progetto in corsa da anni e ricorda che in consiglio comunale, con documenti approvati all'unanimità, è stato dato il via libera a piani di qualità per quell'area. Schietto anche Pietrino Fois: nessuno più del futuro sindaco e del nuovo consiglio comunale avrà a cuore i destini di Maria Pia e dell'intera città. | AFFARI E POLITICA
Nella foto l'elaborazione di arteva.it
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