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Gianni Marti 4 maggio 2005
Cala Burantino, «non è mai esistito un accesso al mare consentito!»
Ad intervenire sulla controversa questione di Cala Burantino questa volta è il titolare di uno degli appartamenti che sorgono nel terreno vicino alla famosa spiaggia. Mariano Melis sostiene che la richiesta di un “Ripristino di accesso a mare” è assolutamente errata e fuorviante in quanto un accesso consentito non è mai esistito
Cala Burantino, «non è mai esistito un accesso al mare consentito!»

ALGHERO – «L’accesso a Cala Burantino non è mai esistito. Allora come si può parlare di "Ripristino di accesso a mare"?». Questo è quello che si domanda Mariano Melis, titolare assieme alla moglie di uno degli appartamenti della palazzina costruita alla fine degli anni ’60 nei pressi della stessa Cala. Melis, circa un anno fa, d’accordo con la proprietaria del terreno in questione, M.Barbara Cossu, ha deciso di sostituire i cancelli dei due ingressi perchè ritenuti vecchi, arrugginiti e bassi. Si definisce il “colpevole”, ovvero colui che ha materialmente disposto la sostituzione del cancello al 5° km sulla provinciale per Bosa all’ingresso della proprietà in località Burantino, al fine di tutelare le proprietà che troppo spesso, sostiene Melis, vengono danneggiate da ladri e vandali. «Il cancello più alto al posto di un cancello più basso nulla ha a che vedere con il problema dell’eventuale accesso al mare, sono due argomenti assolutamente diversi» spiega Mariano Melis. «Questa sostituzione ha creato una polemica fino ad oggi a senso unico, volutamente strumentalizzata e priva di informazione realistica e oggettiva. La richiesta di un “Ripristino di accesso a mare” – prosegue Melis - è assolutamente errata e fuorviante in quanto un accesso consentito non è mai esistito, e se non è mai esistito come si può parlare di “ripristino”?» domanda il proprietario dell’appartamento che sorge in località Burantino. Melis spiega, infatti, che si tratta di una proprietà privata e che, in quanto tale, da sempre ha avuto confini ben limitati da recinzioni in rete metallica e da cancelli sugli ingressi che conducono, dopo circa un chilometro, alle diverse abitazioni ormai da oltre 30 anni. «Colui che invoca un impossibile ripristino di accesso al mare e il movimento che egli rappresenta – protesta Mariano Melis, facendo riferimento a chi in questo periodo si è nuovamente occupato della questione “Cala Burantino” - danno errate informazioni, confondendo i due argomenti che invece sono nettamente distinti: il primo è quello dell’ordinanza del 10 agosto 2004, n°168 che “dispone il ripristino dello stato dei luoghi” e non altro. Il secondo è il problema del piano di regolarizzazione per gli accessi a mare che non è certamente di competenza di una proprietà privata, come precisa anche il Comune di Alghero nella “Nuova Vetrina” del 15 aprile2005». Melis termina il suo intervento invitando chi di questa questione si è occupato, a suo dire anche strumentalmente, a dimostrare in tribunale il suo diritto di accesso in quella proprietà per raggiungere il mare. «Sarà l’occasione – conclude Melis – per difendere i diritti dei cittadini in modo disinteressato, non solo strumentalizzando un argomento per cui è facile raccogliere consensi (magari per le imminenti elezioni) e chiedendo un ripristino di un accesso che non è mai esistito».

Nella foto: il vecchio e il nuovo cancello



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