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Stefano Idili
20 maggio 2005
Insorgono gli stabilimenti balneari contro la delibera regionale
«Non si può passare d’un tratto da sei anni a sei mesi, questo impedirà agli operatori di poter attivare degli investimenti a lungo termine lasciando tutti indecisi ed impauriti su quello che potrà essere il futuro

ALGHERO – Concessionari di lettini e ombrelloni in protesta. Il sindacato di categoria Sibes si è riunito nei locali del Confcommercio per rendere nota la propria posizione nei confronti della delibera regionale sulle concessioni demaniali. In un passaggio della delibera n. 21/22 del 17 Maggio viene definito «che possono essere rinnovate (…) concessioni demaniali a carattere esclusivamente stagionale o temporaneo, senza diritto di insistenza, per una durata non superiore ai sei mesi e per finalità turistico - ricreative finalizzate alla sola gestione dei servizi alla balneazione». Ciò che ha fatto infuriare gli operatori del settore sono due punti contenuti in questo passaggio della delibera: la possibilità di rinnovo di soli sei mesi e la clausola “senza diritto di insistenza”. «Con questa delibera noi ci troviamo spaesati, non abbiamo più garantito il futuro» ha affermato Bruno Costantino, vice presidente provinciale del sindacato dei concessionari balneari. «Non si può passare d’un tratto da sei anni a sei mesi, questo impedirà agli operatori di poter attivare degli investimenti a lungo termine lasciando tutti indecisi ed impauriti su quello che potrà essere il futuro. Ma soprattutto quando si parla di mancanza di diritto di insistenza significa che anche chi da vent’anni esercita bene il proprio lavoro non ha alcuna garanzia che alla scadenza la sua concessione gli venga riconfermata». Gli operatori balneari sembra che, mossi dal malcontento, attueranno alcune forme di protesta plateali. Intanto come primo atto ufficiale gli imprenditori degli stabilimenti algheresi si apprestano a preparare una serie di ricorsi al Tar per bloccare la delibera. Sull’argomento è intervenuto anche il Sindaco Marco Tedde che ha inviato una lettera al presidente Soru con la quale, sostanzialmente, chiede «un immediato intervento volto a sospendere l’efficacia di questa delibera quantomeno fino alla fine dell’estate».
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