Presentato nella sala del sindaco a Sant’Anna, il progetto educativo promosso dalla Fundaciò Fc Barcelona. Le immagini e interviste del Quotidiano di Alghero
ALGHERO - «Non si impara a giocare, ma si gioca per imparare. Non ci sono trofei in palio: vince chi si diverte». Nelle parole del professor Francesco Messina, in coda alla presentazione tenuta venerdì mattina nella sala del sindaco a Sant’Anna, c’è il fulcro di “BarcaKids”, il progetto educativo promosso dalla Fundaciò Fc Barcelona, in programma dal 17 al 19 aprile 2013 ad Alghero. «E’ un progetto che nasce dalla recente collaborazione sancita con la firma del protocollo con la Generalitat de Catalunya - ha spiegato il sindaco di Alghero Stefano Lubrano - non solo calcio, ma anche e soprattutto la necessità di capire il valore dello stare insieme, della cultura dello sport e della cultura della lingua. Tutte le attività - ha sottolineato - verranno svolte completamente in catalano».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Generalitat de Catalunya Joan Adel. «Il progetto ideato dalla Fundaciò trasmette i valori portati avanti dalla squadra. Valori pedagogicamente ed educativamente validi. Abbiamo pensato che questo sia un progetto troppo importante per farlo in una sola scuola. Puntiamo ad un coordinamento tra scuole. Al Barcellona - ha sottolineato - interessa lavorare con le scuole delle città “catalano-parlanti”, quindi non Madrid, Berlino o Parigi, ma Alghero. Non vogliamo colonizzare, infatti cercheremo di lavorare usando il catalano che si parla ad Alghero, insegnando “rispetto”, “sport”, “ambizione”, “lavoro” ed “umiltà”, cinque valori senza i quali non si può arrivare al successo.
Per l’occasione, l’Auditorium della scuola di Via Malta verrà trasformato in un “campo multimediale”. I calciatori del Barcellona non saranno fisicamente presenti, ma invieranno dei messaggi filmati. Se tutto andrà come auspichiamo – ha concluso – la società vorrebbe che questa manifestazione diventasse un appuntamento annuale». L’assessore comunale Romina Caula ha invece posto l’attenzione sull’importanza del progetto dal punto di vista linguistico, «perché è fondamentale far si che i giovani algheresi parlino almeno a livello minimo questa lingua». Insieme ai professori presenti, il delegato alla Pubblica Istruzione, Politiche Linguistiche e Politiche dello Sport, ha spiegato come il progetto procederà in tre fasi: l’“EduKit” (la conoscenza), la pratica delle cose imparate (il gioco), la riflessione sulle attività svolte e l’analisi dei risultati ottenuti (la sintesi).
Saranno circa centosessanta gli alunni delle scuole elementari e medie (di età compresa tra i sei ed i dodici anni), interessati al progetto. I giovanissimi partecipanti verranno divisi in tre gruppo: gli alunni di prima e seconda elementare (età tra i sei e gli otto anni), quelli della terza e quarta (otto-nove anni) e quelli della quinta elementare e prima media (nove-undici anni). Il consigliere comunale Mariano Melis, qui in veste di professore, ha sottolineato come in quest’occasione «per la prima volta, i tre Istituti Comprensivi di Alghero lavorino insieme, senza barriere, per unire i bambini dei vari plessi».