|
Luigi Coppola
15 giugno 2005
Presentato il XVII Seminario Nuoro Jazz
Un’holding culturale presenta la manifestazione musicale in programma dal 24 agosto al 3 settembre. Un richiamo internazionale per tutti gli aspiranti jazzisti della penisola e non solo, guidati dalla direzione artistica di Paolo Fresu. Nell’itinerario formativo un carnet di concerti e spettacoli interpretati dai primi artisti jazz in circolazione

NUORO – Allunga il passo, il Seminario Musicale di Nuoro, seguendo l’onda lunga del Jazz e la domanda di conoscenza e riscoperta che in tutto il mondo evolve, in nuove frontiere e proposte musicali. Stacca la diciassettesima candelina il festival, prodotto di variegate esperienze etno musicali, che con epicentro in Nuoro, dalla casa di Grazia Deledda assorbe e propaga una serie di brand sonori aperti in campo internazionale, ai quali tutto il mondo musicale volge un occhio interessato. Quest’ultima edizione è allestita da un cartello d’enti istituzionali. Vi partecipano l’Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali e l’Assessorato al Turismo della RAS; la Fondazione Banco di Sardegna e l’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Nuoro. Contribuiscono inoltre l’Istituto Superiore Regionale Etnografico, il “Premio Nazionale Massimo Urbani” d’Urbisaglia, il Seminario di “Siena Jazz” ed il CTS. Come consuetudine i corsi, organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, si avvarranno della presenza d’alcuni protagonisti del proscenio jazzistico italiano e conteranno sulla direzione artistica del Maestro Paolo Fresu. Lo stesso musicista berchiddese curerà le conoscenze tecniche espressive di tromba e flicorno. La docenza del canto è affidata a Maria Pia De Vito, mentre il corso di sassofono è tenuto da Tino Tracanna. Nel corpo insegnanti figurano Attilio Zanchi e Tommaso Lama, rispettivamente per contrabbasso e chitarra. Ettore Fioravanti dirigerà la cattedra di batteria, a Riccardo Parrucci flauto e tecnica Alexander. I fondamenti del canto jazz costituiscono le nozioni propedeutiche curate da Serena Caporale. Alle sessioni strumentali s’integreranno lezioni teoriche tenute da Luca Bragalini, Bruno Tommaso, Corrado Guarino e Giovanni Agostino Frassetto. Nell’offerta didattica sono inclusi due masterclass dedicati alla musica tradizionale sarda, incentrata sul “canto e chitarra”. Strumentisti d’eccezione il nostro Bruno Maludrottu e l’americano John Abercromble (31 agosto – 2 settembre). Per la prima volta quest’anno la formazione si arricchirà di un primo seminario di fotografia jazz, “Come un racconto chiamato Jazz”, ideato da Pino Ninfa. Altra perla esordiente il masterclass di “baile flamenco” tenuto dal 26 al 28 agosto dalla grande coreografa danzatrice spagnola Carmen Cortes. Simmetricamente elevato lo spessore degli spettacoli e concerti, sinergico corollario all’evento culto barbaricino. Oltre gli stessi docenti che in più occasioni indosseranno costumi e strumenti di scena (De Vito e Guarino), numerosi ospiti calcheranno il palco musicale. L’esordio fissato per il 24 agosto sarà inaugurato nel rispetto della tradizione, dal gruppo composto dei migliori allievi della passata edizione, denominatisi “In Sectet”. Un ideale ponte nel segno della continuità storica, sarà tracciato nella proiezione de “La bottega del jazz”, diario audiovisivo antologico della scorsa edizione 2004, diretto da Carlo Sanna. Fra gli artisti partecipanti: Rosario Giuliani, Peppe Servillo, fondatore Avion Travel, Javier Girotto, Gerardo Nunez, l’Atem Trio, il Woodstore Quintet, Gianluca Putrella, Dado Moroni e Furio Di Castri. Tanti appuntamenti per una festa di musica che vivrà il suo epilogo sabato 3 settembre con il canonico saggio finale degli allievi intervenuti al seminario.
Per conoscere i dettagli sulle modalità d’iscrizione, tariffe, appuntamenti e masterclass è disponibile www.entemusicalenuoro.it Ci si può mettere in contatto anche allo 0784.36156 o tramite l’indirizzo nuorojazz@entemusicalenuoro.it . Gli appassionati del flamenco possono chiamare direttamente il 339.7332703 o scrivere a adagrifoni@libero.it
Nella foto: Paolo Fresu
|