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P.P. 26 aprile 2013
Rifiuti in Sardegna: esposto iRS in Procura
Il consigliere provinciale Gavino Sale ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Tempio Pausania in merito al tentativo di importazione di percolato nel territorio sardo da parte della società catanese Paradisi Servizi
Rifiuti in Sardegna: esposto iRS in Procura

SASSARI – Gavino Sale esponente di Indipendèntzia repùbrica de Sardigna, rappresentato dagli avvocati Pier Liuigi Carta e Pier Francesco Loi, ha presentato un esposto in data 23 aprile alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Tempio Pausania, in merito al tentativo di importazione nel territorio sardo di rifiuti (percolato) da parte della società catanese Paradisi Servizi, con l'avvallo del Cipnes Gallura con sede a Olbia e del suo presidente pro tempore, Settimo Nizzi.

«L'opposizione all'importazione e allo sbarco da parte del sindaco di Olbia ha determinato il tentativo della società catanese di spostare i rifiuti verso Porto Torres, che grazie all'intervento della commissione provinciale dell'ambiente della Provincia di Sassari, convocata da Gavino Sale, non è andata a buon fine» ha sottolineato il direttivo dell'Irs durante la conferenza stampa svoltasi ieri a Sassari presso la libreria Odradek, giovedì scorso.

Il percolato prodotto dalle discariche controllate di rifiuti solidi urbani è un refluo con un tenore più o meno elevato di inquinanti organici e inorganici, derivanti dai processi biologici e fisico-chimici all’interno delle discariche. Per legge, il percolato deve essere captato ed opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc debitamente autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi.

Il Tar Sardegna avrebbe sospeso l'ordinanza del sindaco di Olbia che vietava l'importazione dei rifiuti e che pertanto il Cipnes si appresterebbe ad accogliere i residui siciliani presso il suo impianto. «L’imminente arrivo delle navi che dalla Sicilia porteranno a Olbia le prime tonnellate di percolato ci porta all’amara constatazione di come in Sardegna anche le scelte che comportano effetti diretti sulla salute pubblica possano essere prese nella più totale indifferenza della volontà degli abitanti e della società civile» dichiara Sale.

«L’esposto presentato si rende necessario in quanto si chiede alla magistratura di fare chiarezza sulla legittimità delle procedure che riguardano lo smaltimento di rifiuti prodotti al di fuori del territorio della regione - denunciano dal movimento indipendentista e aggiungono - a questo proposito ricordiamo le normative nazionali ma soprattutto la sentenza 12.2007 della Corte Costituzionale che ha confermato il divieto della extraregionalità per i "rifiuti urbani non pericolosi" tra i quali dovrebbe essere considerato anche il percolato di provenienza siciliana».

«E' grave constatare che l’ente che si occuperà dello smaltimento (il Cipnes presieduto da Settimo Nizzi, noto coordinatore del Pdl) riceverà per questa operazione la cifra di un milione di euro - criticano gli esponenti Irs e concludono - Come se una somma di denaro possa essere sufficiente per permettere di porre a rischio la salute di migliaia di cittadini. Oggi assistiamo con piacere alla nascita di comitati e associazioni di persone che spontaneamente si auto-organizzano per pretendere il diritto a vivere in una terra sana, libera da imposizioni esterne e dove sia garantita la legalità».

Nella foto: Simone Maulu e Gavino Sale dell'Irs



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