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Red 8 agosto 2005
Dopo un lungo restauro ritorna nella Cattedrale di Alghero il catafalco della “Madonna de Basa-Peus”
Nonostante alcune difficoltà il laboratorio di restauro è riuscito a ottenere un risultato finale di tutto rispetto, restituendoci un manufatto di grande fascino e un documento di notevole significato storico e di discreta valenza artistica
Dopo un lungo restauro ritorna nella Cattedrale di Alghero il catafalco della “Madonna de Basa-Peus”

ALGHERO - È durato quasi due anni il restauro del catafalco de “Nostra Senyora de basa-peus”, che fra qualche giorno accoglierà, nella Cattedrale di Santa Maria, il simulacro della Madonna dormiente per la festa dell’Assunta. La festa liturgica di ferragosto ha, in città, una lunga e profonda tradizione religiosa ed è ampiamente documentata, come celebrazione popolare, almeno dal Cinquecento, con processione solenne alla quale partecipava l’intera municipalità con gli abiti consiliari. Il sontuoso catafalco, da attribuire con molta probabilità ai primi decenni del settecento, e quasi sicuramente opera di bottega artigianale locale, era stato incluso dalla Soprintendenza di Sassari nel proprio programma di restauri, dopo ripetute segnalazioni e solleciti da parte dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali. La ditta di restauro Annalisa Deidda di Pirri, cui era stato affidato per il recupero, ha purtroppo dovuto constatare, subito, che lo stato dell’opera era più grave del previsto sia dal punto di vista strutturale che come manufatto artistico. Questo ha comportato che il restauro, che si sarebbe dovuto concludere nella primavera dello scorso anno, si è protratto oltre i tempi previsti, impedendo, tra l’altro, lo scorso anno, l’esposizione del simulacro della Madonna e la processione il giorno della festa. Nel corso di questi tre secoli infatti, molte parti delle strutture lignee erano state gravemente compromesse sia da agenti silofagi, sia dal montaggio smontaggio non sempre corretto dei vari elementi del catafalco. Le parti pittoriche erano in uno stato ancora più disastroso: si è tentato di asportare i diversi strati di pittura, accumulatisi nel tempo, spesso con pittura di barca, non certo la più adatta per manufatti artistici. Si è arrivati a documentare almeno sette strati pittorici, a cominciare dal primo in foglia d’oro, quasi del tutto scomparso, e labili tracce del secondo, in argento. Si è provveduto a riportare a visibilità lo strato più consistente, recuperandone la maggior superficie possibile. Nonostante queste difficoltà il laboratorio di restauro è riuscito a ottenere un risultato finale di tutto rispetto, restituendoci un manufatto di grande fascino e un documento di notevole significato storico e di discreta valenza artistica. È stata anche restaurata la lettiga o “bressol” che accoglie il simulacro della “Vergine dormiente” da esporre alla venerazione dei fedeli, realizzato nel 1898 dagli artigiani algheresi Carmine Corbia e Federico Pais. La Diocesi ha provveduto, a sue spese, a rifare le parti lignee di supporto (palchi e scale) e a rifare in seta e raso, i vecchi addobbi in tessuto, di scarso valore e comunque ormai inutilizzabili, facendoli realizzare dalla restauratrice di tessuti Bruna Usai di Quartu. In questi giorni che precedono la festa il catafalco resterà esposto in Cattedrale per chi ne volesse ammirare il restauro e il valore artistico. Domenica 14 agosto, vigilia dell’Assunta, al pomeriggio, al termine dei Vespri, il catafalco accoglierà il simulacro della “Madonna de basa-peus”, che verrà portato in processione il giorno della festa e rimarrà esposto alla venerazione dei fedeli per tutta l’ottava seguente.



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