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Marcello Moccia 14 agosto 2005
Salvagno niente finale ma un futuro ricco di ottimismo
Il quinto tempo della staffetta italiana della 4x100 fa sfumare la finale ai mondiali di atletica di Helsinki, ma per Mario Aurora Salvagno è stato un sogno realizzato
Salvagno niente finale ma un futuro ricco di ottimismo

HELSINKI - Nonostante il risultato finale non abbia aperto le porte della finale, d´ora in poi rimarrà questa la performance migliore della sua giovane carriera. La batteria per la finale della 4x100 femminile ai campionati del mondo di Helsinki 2005. Potrà dire "io c´ero quel giorno". Maria Aurora Salvagno, ultima frazionista della staffetta azzurra, è la più raggiante a fine gara nonostante un epilogo che non abbia regalato la finalissima.
Sguardo concentrato, tanta grinta e un solo obiettivo: tagliare il traguardo prima possibile, giusto per scacciare il fantasma di Manuela Levorato.
La velocista algherese ha dato il massimo e con lei l´intera staffetta italiana che ha chiuso la batteria col quinto tempo (44"03).
A volare in finale la Francia con Buval Patricia, Jacques-Sébastien Lina, Dia Fabe, Arron Christine (42"86 SB), Jamaica con Browning Daniele, Simpson Sherone, McDonald Beverly, Bailey Aleen (42"97 SB), e le ripescate Colombia con Murillo Melisa, Palacios Felipa, Obregón Darlenis, González Norma (43"03 NR)e Brasile con da Costa Raquel Martins, de Moura Lucimar Aparecida, Ignâcio Thatiana Regina, dos Santos Luciana (43"22 SB).
Finale sfumata quindi ma con in tasca la consapevolezza di poter guardare con ottimismo al futuro.
Alla fine dunque ha vinto il gruppo, anche a dispetto della Levorato, che ha avvisato le compagne del suo forfait con un sms. Le quattro azzurre hanno dato il massimo, con qualche sbavatura nel primo cambio (quello tra la Sordelli e la Calì), riprendendosi con la Grillo e con l´ultima frazione, la più bella perché porta al traguardo, con la Salvagno.
« Sono contenta - ha detto ai microfoni di Raisport - per la prestazione e per l´esperienza, indimenticabile. Appena entrata nello stadio le gambe hanno iniziato a tremare per l´emozione. Mi sono accorta di essere a un mondiale, davanti a un pubblico incredibilmente numeroso. Poi ho pensato solo alla gara. Il cambio è andato bene e ho provato a rimontare. Ma avevo di fronte grandi campionesse. Il tempo che abbiamo fatto è discreto perché senza Manuela Levorato non avevamo mai fatto di meglio. Puntavamo a correre sui 44" e ci siamo riuscite ».
La finale di ieri è stata vinta dagli Stati Uniti (41.78) che hanno registrato il record stagionale davanti a Jamaica e Bielorussia.

Nella foto Maria Aurora Salvagno



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