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Luigi Coppola
12 settembre 2005
A Portotorres concluso il XXII Festival internazionale di musiche polifoniche Voci d’Europa
Una carrellata dei cori partecipanti ha animato la serata conclusiva domenica 11 settembre. Nel ricordo dell’edizione 2001 che si apriva nello stesso giorno funesto per l’intera Umanità, l’auspicio a continuare iniziative di pace e dialogo fra i popoli. Straordinaria partecipazione del quartet londinese Hilliard Ensemble.Il presidente del Coro Polifonico Turritano Giovanni Acciai, annuncia la prossima edizione dedicata a Mozart. Serate di musica e solidarietà: con le offerte raccolte durante i concerti, l’acquisto di un mammografo ed ecografo per la città turritana

PORTOTORRES - E’ stato il sindaco della città Luciano Mura a segnare l’avvio della quarta conclusiva serata della XXII^ edizione del Festival internazionale di musiche polifoniche Voci d’Europa. Nel saluto introduttivo ha ricordato la funzione insostituibile del Festival dei Cori Polifonici, quale primario veicolo della cultura cittadina da preservare e sviluppare negli anni futuri. Una manifestazione, la più longeva, rappresentante la città, l’unica come ricordava l’assessore alla cultura, Costantino Ligas, nella prima serata dello scorso giovedì, in grado di sopportare tutti gli eventi avversi che si sono abbattuti nella storia della città, sin dalla prima storica edizione datata 1979. Il testimone del Coro Turritano, icona della città, è raccolto dal suo presidente, Giovanni Acciai nella prolusione della serata conclusiva, domenica 11 settembre (quello tragico del 2001, era coinciso con la mesta inaugurazione della XVIII^ edizione), che precede la consegna dei premi ai complessi in scena. “…Gli uomini che non cantano sono eterni sconfitti…I popoli che cantano rivelano la bellezza e la comprensione dell’Universo, comunicano con i propri simili….il canto è elemento privilegiato della natura umana. Il Festival in questo, svolge un ruolo di primaria importanza…” Sono alcuni dei passaggi salienti dell’appassionato intervento del direttore artistico che attribuisce al Festival Polifonico il termine “istituzione”, con una regalità che incide positivamente sul modo di vivere e sulla società di Portotorres. Il Coro, citato come motore infaticabile di questa manifestazione dove alla volontà di far incontrare ogni anno le migliori formazioni d’Europa, somma il “miracolo” di comunione fra esecutori ed ascoltatori. Con l’occasione Acciai annuncia con motivato orgoglio il tema cui verterà la prossima edizione 2006. La XXIII^ edizione del Festival Voci d’Europa, sarà dedicata agli orientamenti stilistici e formali ai tempi di Mozart, del quale si celebreranno i 250 anni trascorsi dalla nascita. Prima dell’ultima esibizione in programma interpretata dai magnifici ragazzi della Società d’Arte e Cultura Hor “Svetozar Markovic” di Serbia, la rituale consegna dei riconoscimenti (targhe stilizzate riproducenti l’effige della città) agli ensamble partecipanti: nessun vincitore per un’esibizione canora dove a gareggiare è solo lo spirito per il bel canto e il dialogo fra i popoli. Nel mezzo, esibizioni corali e strumentali che hanno rallegrato per quattro serate il pubblico accorso che ha gremito la Cattedrale nell’epilogo domenicale. Le “testimonianze polifoniche fra tradizione ed avanguardia nell’Europa delle Nazioni”, tema di questa versione 2005 sono state offerte da una selezione dei migliori complessi vocali circolanti nel mondo. Una prolungata ovazione (oltre due minuti d’applausi : non poteva essere altrimenti) ha rilevato la prova del Coro di casa. Primo in scaletta, diretto da Luca Sannai, il Polifonico Turritano si è intrattenuto su autori del primo Novecento superandosi nel noto “I sing the body electric”, tratto dal Musical “Fame” di Michael Gore. Un vocalese travolgente senza respiro, ripreso anche nell’ultima apparizione dello “Svetozar Markovic”. I cinquanta ragazzoni serbi, guidati dal giovane maestro Bozidar Crnjanski, sgargianti nelle eleganti divise bianco-porpora, hanno deliziato la platea nel “Deep River” di Norman Luboff. Straordinaria la presenza del rinomato quartetto londinese “Hilliard Ensemble”, che ha eseguito autori di musica sacra del Cinquecento (Gombert, Metcalf). Un’edizione 2005, all’altezza delle attese, nel segno della continuità. A latere un’iniziativa non meno importante a servizio della comunità locale. Con i proventi delle offerte raccolte durante le serate del Festival, saranno acquistati un mammografo ed un ecografo per migliorare la precaria assistenza sanitaria della città.
Il Festival Polifonico è anche questo.
Nella foto il quartetto vocale Hilliard Ensemble
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