Gabriella Esposito e Raimondo Cacciotto, i consiglieri più giovani ed alla prima esperienza amministrativa, parlano di fallimento e orgoglio, rigettando chi parla di poltrone. Gli interventi integrali
ALGHERO - Il Partito democratico di Alghero annuncia la presentazione di una dettagliata mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino, Stefano Lubrano [
GUARDA]. Precipita così la situazione nella maggioranza di Centrosinistra che governa la città dopo poco più di un anno dalla vittoria elettorale e l'insediamento a Sant'Anna. L'annuncio è arrivato giovedì mattina nel corso di una conferenza stampa convocata dallo stesso segretario cittadino Mario Salis, alla presenza di Mario Bruno, Enrico Daga, Gavino Tanchis, Raimondo Cacciotto e Gabriella Esposito.
Tutte le tappe della sfiducia. Per protocollare a Sant'Anna la mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino saranno sufficienti i 2/5 dei consiglieri escluso il sindaco, (10 firme). Mozione che successivamente dovrà essere inserita tra i punti all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, discussa in aula e vota. Per decretare la decadenza del sindaco è sufficiente la maggioranza dell'aula.
Tra gli interventi meritano attenzione quelli dei consiglieri più giovani e alla prima esperienza amministrativa - Cacciotto e Esposito - entrambi parlano si di fallimento dell'attività amministrativa ma anche di orgoglio personale e politico, rigettando con forza chi, in queste settimane, ha parlato di spartizione di potere e poltrone.
Raimondo Cacciotto. Cita l'articolo 49 della Costituzione della Repubblica Italiana il consigliere più votato del Partito democratico, e parla di giornata «triste». «Difronte al fallimento programmatico e metodologico, per responsabilità non possiamo non prenderne atto». «Non è per occupare poltrone che mi sono proposto al giudizio degli elettori e non accetto di essere tirato in ballo da alcuno. Non ho mai chiesto niente di personale - ha precisato ancora Cacciotto - ma nonostante essermi messo a disposizione del sindaco niente è servito» [
GUARDA L'INTERVENTO INTEGRALE].