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Antonio Sini
5 ottobre 2005
La spiaggia di Punta Negra aggredita dall’acqua piovana che dilava
Sarebbe opportuno realizzare una canalizzazione delle acque per poterle far defluire lontano dall’arenile. Si potrebbe coinvolgere anche la proprietà dell’albergo

ALGHERO - La spiaggia di Punta Negra quest’anno ha trattenuto tanta sabbia per il lavoro costante di chi ha creduto nell’intrapresa di tenere pulita la piccola baia, e soprattutto grazie agli agenti atmosferici favorevoli. C’è soddisfazione da parte della proprietà del Punta Negra Hotel, che proprio sulla spiaggia si adagia e fa della sabbia bianca il suo fiore all’occhiello all’atto di vendere il prodotto turistico. La spiaggia di Punta Negra è stata oggetto di intervento di ripascimento artificiale, tramite idrovora, lo scorso anno, quando il mare con il suo moto ondoso violento portò via tutta la sabbia lasciando pietrisco e fango. Oggi si vede ancora sabbia, il mare di Libeccio non si è abbattuto sulla costa, ma l’azione del mare distruttrice è stata presa dalle piogge che dilavano. Proprio così, l’erosione sulla spiaggia di Punta Negra arriva in questi giorni di pioggia dalla terra ferma. L’acqua piovana, che cade abbondante, non avendo dove scorrere finisce al mare attraversando la spiaggia nella sua parte mediana, la taglia in due e si trascina la sabbia che con tanta cura e molto lavoro si era riusciti a strappare al mare. Eppure basterebbe poco per ovviare a una situazione che preoccupa per il futuro della spiaggia stessa. Basterebbe, previo sopraluogo tecnico, canalizzare l’acqua piovana, mettendo in essere uno sbarramento proprio sopra la collinetta, l’acqua verrebbe raccolta e fatta defluire verso la scogliera, dandogli una pendenza tale da evitare erosioni ulteriori. Giorgio Maccioccu Direttore dell’Hotel Punta Negra è preoccupato: «Si cerca di fare tanto per trattenere la sabbia e oggi dobbiamo assistere al depauperamento della spiaggia, causate da agenti atmosferici che si potrebbero facilmente governare. L’acqua piovana, - conclude Maccioccu - non deve essere un problema, bastano eccome quelli che ci procura il mare, quando soffia il Libeccio». Si chiama in causa l’Amministrazione pubblica, nell’attesa che si creino i presupposti per la realizzazione delle discese a mare, oggi si potrebbe intervenire per evitare l’aggressione alla spiaggia da terra. Non lo si dice apertamente, ma se si dovesse coinvolgere anche il privato che nel sito ha la sua attività di impresa, non si tirerebbe certo indietro, la spiaggia è una risorsa ambientale di tutti, per chi ne trae profitto (l’Albergo) e per i residenti di Fertilia.
Nella foto un particolare del dilavamento sulla spiaggia
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