Red
31 gennaio 2014
Riformatori Sardi a Roma per le accise
Pietrino Fois: E´ il momento in cui bisogna stare concentrati e non mollare ma proseguire nel far valere i nostri diritti con il governo centrale, ed è proprio ciò che intendiamo fare

ALGHERO - I risultati di un’intesa battaglia portata avanti insieme ai sardi. L’incontro dei Riformatori al ministero dell’Economia, per presentare l’articolo 1 della Legge Finanziaria regionale, da vita ad un percorso che vede l’autonomia decisionale dell’isola sempre più reale. Un appuntamento che mette un ulteriore tassello a garanzia che le entrate della regione Sardegna siano costituite non più soltanto dal denaro relativo ai carburanti che vengono consumati nell’isola ma anche e soprattutto dalle tasse relative a ciò che è prodotto in Sardegna dagli stabilimenti che lavorano e lasciano scorie nella nostra terra.
Una vera rivoluzione portata avanti grazie alle 102 mila firme raccolte sotto il sole e sotto la pioggia dai Riformatori e portata a compimento grazie alla fermezza del Presidente della Commissione Bilancio Pietrino Fois che ha inserito come articolo 1 della finanziaria 2014 proprio il tema delle accise. Martedì 28 gennaio i collaboratori di Saccomanni hanno garantito alla delegazione dei Riformatori che prenderanno in esame la legge che permetterebbe il dimezzamento del costo della benzina nell’isola, un passo avanti che incentiva la battaglia e dimostra l’utilità della lotta portata avanti in questi anni.
«Un ulteriore conferma di ciò che abbiamo fatto per l’isola – spiega Pietrino Fois – l’impegno di questi anni in Commissione Bilancio è raccontato dai fatti. Il miliardo e mezzo che potrebbe arrivare dalle accise permetterebbe il dimezzamento del costo dei carburanti ma non solo. Le famiglie godrebbero di un risparmio senza precedenti e si innescherebbe un circolo virtuoso che porterebbe numerose imprese ad investire nella nostra terra. Ora però – sottolinea Pietrino Fois - è il momento in cui bisogna stare concentrati e non mollare ma proseguire nel far valere i nostri diritti con il governo centrale, ed è proprio ciò che intendiamo fare. Le nostre famiglie e le nostre imprese hanno bisogno di respiro, liquidità e progetti per l’isola nel lungo periodo e noi intendiamo ottemperare a queste richieste».
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