La dura replica dell´Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana alle esternazioni del membro della commissione sul progetto "Cantina sommersa"
ALGHERO - Il progetto "cantina sommersa" [
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LEGGI], a cura dalla Cantina Santa Maria La Palma con il diving Center Blue Service Alghero e il Parco di Porto Conte, viene difeso ufficialmente dall'Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana contro le accuse rilanciate dal professor Ginesu, membro di Commissione dell'ente, in una lettera al
Quotidiano di Alghero [
LEGGI]. In una nota, la dirigenza dell'Area Marina spiega: «il progetto è stato presentato in occasione della riunione della Commissione di Riserva del 17 luglio 2013, alla presenza del Sindaco e dell'Assessore all'Ambiente (che fino a prova contraria sono i veri rappresentanti del territorio). Della stessa riunione è stato predisposto il verbale e inviato a tutti i componenti nel mese di settembre 2013. Successivamente, tenuto conto che nessun componente ha evidenziato perplessità alcuna, compreso il professor Ginesu, seguendo le indicazioni della stessa Commissione di riserva è iniziata l'istruttoria per verificarne la fattibilità tecnica».
Di più: «Lo studio scientifico è stato coordinato e firmato - si legge - tra l'altro, da un collega docente di Ecologia dello stesso Dipartimento del professor Ginesu, ed ha visto il coinvolgimento della Capitaneria di Porto di Porto Torres, dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero, del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Alghero e della Regione Autonoma della Sardegna, Servizio Territoriale Demanio e Patrimonio di Sassari, con conclusione favorevole il 20 dicembre 2013. Una volta chiusa l'istruttoria, lo scorso 21 gennaio la documentazione completa è stata inviata a tutti i componenti della Commissione chiedendo assenso preventivo per poter procedere all'eventuale autorizzazione».
D'altronde il progetto «non è ancora entrato nemmeno nella sua fase iniziale (solamente alcune bottiglie sono state posizionate all’esterno dell’Amp dalla Cantina per valutare alcuni aspetti enologici del prodotto) - puntualizzano e aggiungono: il parere della Commissione, sebbene non vincolante, per correttezza e rispetto è per prassi determinante nel percorso di autorizzazione. Per cui se nelle sedi opportune l'illustre professore motiverà il suo diniego e verrà condiviso dalla maggior parte dei componenti della Commissione, il progetto stesso non verrà portato avanti all'interno dell'Amp». Per questo la dirigenza dell'Amp non usa giri di parole per definire l'uscita pubblica del professore: «fuori luogo, strumentale, inopportuna e diffamatoria». E concludono: «Se il professore fosse veramente interessato alla comunità algherese come dice, piuttosto che tentare di delegittimare maldestramente l'istituzione che rappresenta, avrebbe potuto molto più semplicemente chiedere ed ottenere tutti i chiarimenti alle sue perplessità presso gli uffici e la struttura tecnica, o aspettare il prossimo incontro della Commissione. La sola conclusione che sembra emergere da questa inutile polemica è che la sua presa di posizione sia da collegare, più che a presunte mancanze di rispetto di ruoli, ad altre motivazioni che francamente poco hanno a che vedere con il bene di Alghero, delle sue aree protette e degli operatori economici coinvolti».
Nella foto: il direttore dell'Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana Vittorio Gazale